"Verificate le persone magre e con tatuaggi per vedere se hanno precedenti penali". La frase è scritta nel vademecum - allegato all’ordinanza del questore Francesco Zonno - consegnato ai poliziotti che venerdì notte hanno effettuato controlli anti-droga in sette bar della città. La reazione del sindacato Sp: "Mere operazioni di facciata"
di Corrado Barbacini
TRIESTE. «Verificate le persone magre e con tatuaggi, anche senza o con pochi denti e con scarsa igiene orale per vedere se hanno precedenti penali». La frase è scritta nel vademecum consegnato ai poliziotti che venerdì notte hanno effettuato i controlli in sette bar di Trieste. Il vademecum è allegato all’ordinanza del questore Francesco Zonno.
Quella frase e l’ordinanza sono finite nel mirino del sindacato Sp, il più rappresentativo di Trieste, che conta 250 iscritti. Non ha dubbi il segretario Daniele Dovenna: «Sono solo operazioni di facciata». Replica secco il questore: «L’impegno per la cittadinanza è di fare qualcosa di più. Non vedo cosa ci sia di anomalo. Non vedo l’origine della lamentela. L’azione di contrasto deve esserci e continuerà. Quanto al vademecum è riferito al personale dell’amministrativa, poco avvezzo al mondo della droga».
Ieri mattina davanti alla questura è stato distribuito un volantino del sindacato dei poliziotti con allegata l’ordinanza a firma del questore e il vademecum antidroga. Il titolo è «Segni obiettivi di assunzione di sostanze stupefacenti rilevabili senza dover compiere indagini di natura medica».
Tra l’altro si indicano anche le verifiche da fare riguardo la presunta assunzione di droga. Il suggerimento è di «chiedere alla persona da controllare di ripetere tre semplici parole: ”casa, pane e gatto”. Dopo tre minuti si può chiedere nuovamente quali parole il conducente ha dovuto ripetere 3-5 minuti prima». E poi ancora: «Chiedere quanto fa 99 meno 3 e, ottenuta la risposta, quale è il risultato se sottraiamo ancora 3, oppure a quanto corrispondono due dozzine di uova».
Si legge sul volantino a firma del segretario Daniele Dovenna dal titolo «Poliziotti o caporali». «Gli agenti sono stati impiegati con un’apposita ordinanza del questore per scovare consumatori e spacciatori nelle ore serali negli esercizi pubblici di Trieste. Forse le numerose forze dell’ordine sanno esattamente dove si trovano queste persone.
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”Drug on street” è un progetto volto a contrastare attraverso una mirata azione di controllo su strada, la guida sotto l’effetto di stupefacenti con l’impiego precipuo della Polizia stradale». Nell’o rdinanza del questore (che ha portato al controllo di sette locali con una sanzione amministrativa e l’accompagnamento di due minorenni a casa) si legge che «si dovrà prestare particolare attenzione, anche in base al prontuario, alle persone che possano far uso di sostanze stupefacenti e possano essere coinvolte nell’a ttività di spaccio. In particolare si dovrà procedere all’i dentificazione delle persone minori trovate all’interno degli esercizi pubblici».
Per effettuare i controlli sono stati utilizzati tre equipaggi della squadra mobile, due della polizia amministrativa, due della squadra volante e infine un autista pronto ad accompagnare in questura i sospetti. In totale otto vetture e non meno di 20 persone. I locali controllati sono stati il bar San Marco nell’o monima via, il Cinque porte sempre in via San Marco, l’Unità in piazza Unità. E poi ancora il bar Stella, l’Idrocity in via Beccheria, il ristorante Pescada in via del Ponte e l’Athosphere in via Galatti. In totale sono state identificate 80 persone.
Due ragazze di età inferiore ai 16 anni sono state individuate dopo le 22 all’Athosphere e accompagnate a casa. Nel documento sindacale in proposito si legge: «Per la legge siamo chiamati a prevenire e reprimere reati, non a supplire alle supposte lacune del contesto familiare». E poi ancora: «Signor prefetto, ci dica che non è vero. Che è tutto un grosso malinteso...».
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