domenica 28 febbraio 2016

IL FERRO DI CAVALLO



I tatuaggi con ferro di cavallo hanno a che fare con la protezione perché i ferri di cavallo furono i primi oggetti a proteggere gli zoccoli del cavallo. Nel corso del tempo e attraverso la contemplazione da parte di popoli antichi (in gran parte di origine europea), il ferro di cavallo divenne sinonimo di fortuna e protezione per l'uomo anche per il fatto che venivano forgiati dal maniscalco che aveva già collegamenti verso gli Dei del fuoco che, come si sa bene, hanno il potere di proteggere dalle avversità donando salute e forza, sia in battaglia che nella vita.



Un tatuaggio con un ferro di cavallo rivolto verso l'alto sarà il simbolo di buona fortuna e protezione. Storie antiche indicano che tutta la fortuna viene ingabbiata all'interno della curva del ferro di cavallo mentre se le due estremità puntano verso il basso tutta la fortuna uscirà e porterà sfortuna. Se viene tatuato il ferro di cavallo porterà fortuna comunque nel caso abbia le due estremità rivolte in basso perché rappresenterà anche la falce di luna crescente, infatti sia i celti che altre culture europee associavano i cavalli e i ferri di cavallo al simbolismo lunare.

La caratteristica principale che ha accompagnato l'arte del tatuaggio in tutte le epoche, fino ai giorni nostri è la credenza che il tatuaggio stesso rappresentasse fondamentalmente un portafortuna, un simbolo di buon auspicio per chi lo portasse addosso.
Ci sono cose nella nostra mente che sono ataviche: in alcune occasioni si compiono gestualità che crediamo propiziatorie, come prima di una gara o prima di un esame; si indossano indumenti o altri accessori che per noi hanno un "potere positivo" e che crediamo ci possano "aiutare" psicologicamente in determinate situazioni.
L'antica arte del tatuaggio rende questo aspetto della mente umana visibile su pelle.




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venerdì 26 febbraio 2016

IL CAVALLO



Sia per i celti che per i greci e i romani, il cavallo era associato fortemente al concetto di guerra e al concetto di vittoria. Animale estremamente nobile, era lui a portare sulla sua sella i generali durante le battaglie, e a riportarli in trionfo a casa dopo aver vinto.

I romani e i greci collegavano questo splendido animale a Plutone, dio dell’aldilà, e a Marte, dio della guerra, in un binomio che però stava a significare anche la continuità della vita rappresentata dal cavallo e la sua predilezione come animale sacrificale durante le cerimonie del Marzo.

Per i celti invece il cavallo apparteneva al dio Sole, ed aveva lo stesso rango della dea Epona. Anche in questa cultura, dunque, un animale estremamente importante e degno di rispetto e adorazione.

In oriente, nella cultura Indu, Buddista e Cinese, il cavallo ha significati che lo distanziano dalla sua versione europea. È infatti innanzitutto simbolo di amore, di durevolezza, di resistenza, di devozione e di stabilità. Un cavallo è per sempre, vi direbbero i nostri amici cinesi, e fu proprio un cavallo ad accompagnare il Buddha durante il suo ultimo viaggio.

Anche Vishnu ha un legame speciale con questo animale, e la sua ultima incarnazione è proprio quella nel cavallo.

Anche per i nativi americani il cavallo era estremamente importante. Sebbene non cavalcassero, almeno fino all’arrivo degli europei, il cavallo rappresentava saggezza e i messaggi dello spirito dei venti. Il cavallo era letteralmente venerato come aiutante, messaggero e simbolo della conoscenza del campo spirituale.

Il cavallo era e continua essere anche simbolo di libertà e di nobiltà, soprattutto per una cultura che aveva sempre rinunciato ad ammaestrarlo e ad addomesticarlo.

Il cavallo nero si distingue dagli altri perché in talune sottoculture ha assunto significati specifici: rappresenta infatti il mistero, la morte, il segreto, la notte e il portatore di messaggi di tipo trascendentale ed esoterico, con un certo legame con la magia nera e con il mondo dei morti.



Il cavallo nero è un ottimo tatuaggio per chi sente di avere legami speciali con il lato oscuro della luna, e per chi vuole mostrare su di sé il suo lato più nascosto.

Il cavallo è ambivalente: è potere solare quando cavalli bianchi, dorati o di fuoco appaiono con gli dei del sole, tirandone i carri, ma è lunare quando simboleggia l’elemento umido, il mare e il caos e i destrieri degli dei dell’oceano; perciò il cavallo è allo stesso tempo un simbolo di vita e di morte, solare e lunare. Simboleggia anche l’intelletto, la saggezza, la mente, la ragione, la nobiltà, la luce, il potere dinamico, la velocità, la rapidità del pensiero, il rapido scorrere della vita, è anche la natura istintuale animale; poteri magici di divinazione, il vento e le onde del mare. Il cavallo appare anche con gli dei della fertilità e il Vanir. Può essere cavalcato dal Diavolo e allora diventa fallico, oppure dal Cacciatore Selvaggio o dall’Eri-Re, e allora diventa la morte.
Il cavallo alato, come il cavallo bianco, è il sole o il Cavallo Cosmico, e rappresenta il puro intelletto, l’essere immacolato, l’innocenza, la vita e la luce, ed è cavalcato da eroi. In un’epoca successiva il cavallo sostituì il toro come animale sacrificate; entrambi rappresentavano il cielo e gli dei della fertilità, la virilità e fertilità maschili così come i poteri ctonii e umidi. Il cavallo bianco dell’oceano è anch’esso in relazione sia al principio umido sia a quello del fuoco. Il leone che uccide il cavallo o il toro raffigura il sole che asciuga l’umidità e le nebbie. Il cavallo nero è funerario, annuncia la morte e simboleggia il caos; appare nei dodici giorni di caos fra il vecchio e il nuovo anno. Il sacrificio del cavallo d’ottobre simboleggiava la morte della morte.

In oriente, nelle varie culture, assume dei significati differenti rispetto a quelli assunti fra le popolazioni europee. Per le culture Buddhiste, Induiste e Cinesi, il cavallo è simbolo di amore e di devozione, un po’ come per la concezione europea del cane. I nativi americani, nonostante non domassero inizialmente il cavallo, lo consideravano una fonte di saggezza e di spiritualità. L’animale, veniva ulteriormente visto come messaggero dello spirito dei venti. Il tatuaggio del cavallo può assumere tantissimi significati anche in base al colore dell’animale stesso, ad esempio il cavallo nero, in alcune culture rappresenta la notte, il mistero ed il segreto.




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giovedì 25 febbraio 2016

ALI DI PIPISTRELLO



Braccia ad ali di pipistrello, braccia a bingo, braccia a gelatina. Qualunque sia la definizione, trattasi nella sostanza di quelle antiestetiche braccia flaccide che "ballonzolano" ad ogni movimento facendoci vergognare quando capita di indossare canottiere o nel sollevarle per qualsivoglia motivo.

E non pensiate che le braccia orrende – flaccide anche quando sono troppo magre – siano un problema riservato alle comuni mortali.

Per tonificare possiamo usare anziché pesetti o bilanceri, bottiglie piene d’acqua o di sabbia. E si può usare come appoggio, in mancanza di panche piane o inclinate, una scalinata.

Basta sedersi tenendo distese le gambe, appoggiare le mani sullo scalino con i palmi rivolti verso il basso e le braccia perpendicolari al corpo, gomiti paralleli. Alzarsi facendo leva sulla forza delle braccia e sollevare la gamba, in modo da restare appoggiate esclusivamente sul tallone e sul palmo delle mani.

Stando in piedi, con una mano appoggiata su un fianco,  prendere nell’altra una bottiglia piena  e sollevarlalo sopra la testa. Mantenerela schiena dritta e il gomito del braccio sollevato nella medesima posizione e far scendere l’avambraccio con il peso dietro la testa.

Con le mani lungo i fianchi, afferrare due bottiglie da 2 kg circa ognuna. Con i palmi verso l’alto e la schiena dritta, sollevare prima il peso destro e poi il sinistro fino al petto, tenendo i gomiti attaccati al corpo.

Prendere un peso da 1 o 2 kg e posizionarlo sopra la testa, sostenendolo con entrambe le braccia. Piegando i gomiti, fai scendere lentamente il peso vicino la nuca, sempre tenendolo con tutte e due le mani. Ripeti l’esercizio 10 volte, fai una breve pausa e ricomincia.

I lifting e la brachioplastica sono interventi che servono a rimodellare le braccia riducendone la circonferenza, l’accumulo di tessuto adiposo e la pelle in eccesso attraverso l’associazione di liposcultura e resezione di pelle in eccesso.



L’intervento di lifting ascellare e delle braccia è finalizzato alla riduzione degli accumuli adiposi eccedenti e della flaccidità cutanea più o meno marcata che, a seconda del caso in questione, può interessare la regione ascellare e prossimale delle braccia o estendersi a interessare il braccio in tutta la sua superficie, determinando un effetto di braccia a bandiera o ad ali di pipistrello.

La brachioplastica è volta invece all'asportazione di cute e adipe in eccesso, in corrispondenza della regione interna delle braccia nelle forme di disrtrofia cutaneo-adiposa più estese, tramite intervento chirurgico.

Una condizione di ridondanza cutanea o di lassità con distrofia cutanea della faccia interna e antero-mediale delle braccia può essere trattata con brachioplastica.

Nei casi di lipodistrofia lieve e di flaccidità limitata all’ascella e della radice delle braccia può esser praticata una resezione di cute ascellare con conseguente lifting ascellare e miglioramento esclusivamente dell’inestetismo ascellare.

L'intervento porterà cicatrici estese nel cavo ascellare e nelle forme di distrofia marcata potranno estendersi longitudinalmente lungo la faccia mediale del braccio con lunghezza variabile a seconda del grado di flaccidità cutanea presente.

Questo intervento, nella sua forma più estesa, viene spesso richiesto da pazienti che hanno avuto un cospicuo calo di peso, che non praticano attività sportiva regolare o che sono più avanti con l’età.

La metodica chirurgica utilizzata è quella dell’associazione, se vi è indicazione chirurgica, nello stesso tempo operatorio della tecnica di lipoaspirazione, viene aspirato il grasso in eccesso per ridurre la circonferenza del braccio, alla tecnica di resezione dell’eccesso cutaneo ascellare tramite un’incisione nel solco ascellare che riduce la flaccidità del cavo ascellare e solo indirettamente della radice mediale del braccio.

Se vi è una flaccidità accentuata che interessa oltre l’ascella anche la regione mediale del braccio, si pratica un’incisione longitudinale nella parte interna del braccio stesso che può estendersi fino al gomito, praticando la resezione cutaneo adiposa necessaria a migliorare il difetto.

L’intervento di lifting ascellare e delle braccia necessita di un ricovero in day hospital per la correzione delle forme lievi di flaccidità ascellare e di un ricovero di uno/due giorni per il trattamento delle flaccidità e adiposità marcate delle braccia.

Per circa due settimane si dovrà indossare una guaina elastica lievemente compressiva e procedere con sedute di linfodrenaggio manuale per accellerare la risoluzione dell’edema postoperatorio di braccio, avambraccio e mano. La sutura viene generalmente rimossa tra la nona e la dodicesima giornata.

È possibile tornare alla propria attività lavorativa dopo circa due settimane nel caso in cui l’intervento sia più esteso e comprenda sia la fase di lipoaspirazione che di incisione longitudinale che potrà estendersi dal cavo ascellare sino al condilo mediale del gomito. Per l’attività sportiva sarà necessario attendere almeno tre mesi per permettere i normali processi di consolidazione della cicatrice e di stabilizzazione del risultato.

L’intervento di lifting delle braccia consente di correggere la rilassatezza dei tessuti molli delle braccia, che conseguono alla diminuzione dell’elasticità della pelle, particolarmente sottile in corrispondenza della faccia interna, dove può rendersi particolarmente visibile l’accumulo di tessuto incisione breveadiposo cicatrici nel lifting delle braccia(deformità denominata: “braccia ad ali di pipistrello”). Tale evenienza può realizzarsi a causa dell’avanzare dell’età oppure a seguito di gravidanze, cospicui e repentini dimagrimenti od interventi di lipoaspirazione eseguiti in modo incongruo. Con questa operazione è quindi possibile migliorare il profilo delle braccia conferendo un aspetto di maggior tonicità ed eliminando il fastidio che talora occorre a causa dello sfregamento della superficie interna delle braccia durante i movimenti.



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mercoledì 24 febbraio 2016

IL DRAGO



Il Drago è stato uno dei motivi più popolari e attraenti di tutti i tempi, compreso il mondo della fantasia e quello del cinema con le pellicole più importanti di Hollywood. Il drago è stato un elemento rappresentato in grandi culture millenarie come quella cinese. Infatti, quando pensiamo al popolo e alla cultura cinese, direttamente lo mettiamo in relazione con il drago.

Non a caso i cinesi si dichiarano discendenti del drago. Oltre alla sua grande popolarità, il drago rappresenta anche una nobile simbologia che ha le sue radici nella cultura asiatica e che è collegato all’intelligenza, alla benevolenza, alla salute, alla fortuna, alla forza, alla fertilità, alla volontà e ai poteri magici.

Questo animale mitologico non solo si presta per la sua estetica in colori, forme, disegni, ma ci coinvolge con un interessante ricchezza simbolica, difficile da comparare con altri motivi popolari. Esiste anche in altre culture, come quella giapponese o quelle nordiche e celte, dove il drago è una parte importante della mitologia.

Però senza dubbio le più popolari sono le rappresentazioni dei draghi cinesi che possono distinguersi per una forma più feroce e con il corpo più simile ai serpenti, con le squame e gli enormi denti affilati messi il risalto. Senza dimenticare la capacità di volare o sputare fuoco che si ritrova nella maggior parte delle rappresentazioni. Quando si rappresenta un drago che è esclusivamente maschile, esso rappresenta il numero nove, la pioggia o le tormente.



Normalmente questi tatuaggi sono di grandi dimensioni e disegnati con un’ampia gamma di colori e sono più comuni per gli uomini. I posti dove si tatuano di più sono le braccia, le spalle, la schiena o le gambe. Al tempo stesso esistono tipi distinti di draghi che hanno un loro proprio significato, come il drago con le corna chi è più potente, il drago di terra che è padrone di tutto, il drago giallo, collegato all’intelligenza, il Grande Tesoro, come guardiano dei metalli preziosi, il drago spirituale che controlla il vento della pioggia, collegato allo spirito o alla divinità.

Il significato di un tatuaggio con drago è denso di sfumature: innanzitutto forza, potere, resistenza, ma anche saggezza e capacità di affrontare sfide che terrorizzerebbero i più deboli. Il drago, con il suo misticismo e la sua superiorità sulla razza umana, affascina da sempre tatuatori e tatuati, e non è un mistero che anche su questo sito sia tra le figure più cercate.

Esistono diversi significati legati alla figura del drago. A seconda del tipo di drago tatuato si avrà quindi un significato diverso.

I draghi più tatuati sono i draghi orientali. Essi sono visti come creature benevole protettori della vita, portatori di fertilità e buona fortuna.

Uno dei tipi più popolari di draghi che la gente desidera farsi tatuare è il drago cinese.

Questo tatuaggio simboleggia la saggezza e la buona volontà, che sono i significati che gli antichi cinesi hanno dato a questa creatura mitologica.

In Giappone il drago ha più un significato di equilibrio. Esso è visto come una creatura che è in grado di bilanciare lo yin e lo yang della vita. Chi cerca questo tatuaggio, comunica quindi una ricerca di equilibrio nella vita.

Nel medioevo europeo  invece il drago rappresentava una creatura molto più negativa. In questo caso, i draghi venivano visti come delle malvagie creature sputa fuoco, la cui ferocia terrorizzava la gente.
Ai giorni nostri, i draghi vengono visti come creature intelligenti e libere. Il drago è diventato un simbolo di libertà sul mondo e nello stesso di saggezza.

In generale gli uomini tendono ad usare tatuaggi drago per rappresentare il coraggio, la forza, la saggezza e la ragione.
Per una donna, invece, tatuarsi un drago significa comunicare un messaggio di creazione e protezione della vita, oltre che di forza.

Il tatuaggio del drago ha il vantaggio di essere un disegno molto fluido, che può conformarsi e adattarsi ai contorni di qualsiasi parte del corpo.
Gli uomini solitamente fanno questo tatuaggio sul braccio, le spalle, le gambe o sul petto. Invece le donne preferiscono la spalla, la nuca, la caviglia o il piede.




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domenica 21 febbraio 2016

GLI ANGIOMI



L'angioma è un tumore benigno formato da cellule derivate dall'endotelio o dall'epitelio del sistema circolatorio linfatico o da cellule dei tessuti che circondano tali strutture.

La formazione di angiomi sono eventi frequenti in pazienti anziani, ma potrebbero essere indicatori di problemi sistemici come malattie epatiche. Solitamente essi non sono associati a malignità.

Gli angiomi di solito appaiono in corrispondenza o vicino alla superficie della pelle e ovunque sul corpo e possono essere considerati fastidiosi a seconda della loro posizione. Tuttavia, possono verificarsi come sintomi di un disturbo più grave, come la cirrosi. Generalmente quando vengono rimossi lo si fa per ragioni estetiche.

Gli angiomi della pelle sono neoformazioni per lo più benigne, dovute all'anormale sviluppo cellulare dei vasi sanguinei.o linfatici. La forma più comune di angioma cutaneo è l'emangioma, che consiste in una proliferazione dei vasi sanguinei ed appare solitamente alla nascita o nel corso del primo anno di vita, per poi recedere spontaneamente nel tempo, senza richiedere alcun trattamento. Molto più raro è il linfangioma, che interessa i vasi linfatici e può essere di natura capillare o cistica.

L'emangioma è caratterizzato da una protuberanza anche vistosa e di colore rosso cupo o viola, formata da numerosi vasi sanguinei intrecciati tra di loro. Per il colore e la forma, in passato, queste neoformazioni erano chiamate "voglie di fragola". La grande maggioranza di queste lesioni non comporta alcuna complicazione, nonostante possano, in rari casi, ulcerarsi e sanguinare. È raro che questo tipo di lesione, quando si formi nei primi dodici mesi di vita, sia ancora presente dopo il decimo anno.
Il linfangioma, estremamente più raro, consiste invece in una malformazione del sistema linfatico, e può capitare a qualsiasi età ed in ogni parte del corpo, ma nel 90% dei casi occorre nei bambini di età inferiore ai due anni ed interessa la testa o il collo, con la formazione di una massa sottocutanea. Essa può comportare qualche pericolo se nella crescita va a comprimere organi interni.
Le cause dell'emangioma sono solamente state formulate delle ipotesi, basate sulla correlazione con alcune proteine che si sviluppano nella placenta nel corso della gravidanza.
Il linfangioma può avere cause genetiche, fra le quali la sindrome di Tuner (una anomalia dei cromosomi che può causare diverse malformazioni), ma anche essere acquisito a causa di traumi, infiammazioni o ostruzione dei vasi linfatici.
Gli emangiomi si presentano, nella loro fase iniziale, come macchie di colore rosso scuro che poi evolvono in una massa spugnosa, in rilievo, che cresce piuttosto rapidamente fino ad un diametro di 5-8 centimetri. Possono verificarsi ovunque sulla superficie della pelle. Dal secondo anno di vita, solitamente entra in una fase stabile, per scomparire lentamente. Il 50% di queste neoformazioni è totalmente assorbito entro i cinque anni del bambino, ed entro il decimo anno scompaiono quasi nella totalità dei casi.


Il linfangioma può presentarsi in diverse forme. In ogni caso, i linfangiomi che non derivano da cause esterne, sebbene possano diventare evidenti molti anni dopo, si formano entro il secondo anno di vita. Se il Linfangioma è molto superficiale si formano numerose vescicole, che facilmente si rompono facendo fuoriuscire la linfa. In questi casi si interviene chirurgicamente per bloccare la perdita di linfa.

Solitamente, la diagnosi di queste lesioni si effettua con un semplice esame fisico, nel corso di una visita medica. Per essere certi della natura della lesione, si può talvolta ricorrere ad esami ecografici o all'esame istologico del tessuto interessato.

La maggior parte degli emangiomi non richiede alcun trattamento. In ogni caso, quando l'emangioma si presenta in forme particolarmente severe o la sua presenza può compromettere il corretto sviluppo osseo del bambino è possibile la rimozione chirurgica o il trattamento con farmaci specifici, che mandano in remissione l'emangioma.
I linfangiomi possono invece, in alcuni casi, necessitare la rimozione chirurgica o altri trattamenti, per prevenire i problemi derivanti dalla pressione esercitata sugli organi interni o sulle vie respiratorie.

Non esiste alcun metodo di prevenire la formazione degli angiomi, anche in virtù della loro natura, spesso ereditaria, e del fatto che spessissimo compaiono nelle prime fasi di vita del bambino.

L'angioma non è contagioso ed è improbabile che possa sfociare in forme patologiche.

Se scalfiti o lesionati, gli angiomi possono sanguinare. Tra i sintomi di lieve entità si ricordano: emicrania, mal di testa, e alcuni sporadici casi di crisi epilettiche facilmente controllabili con trattamenti medici.
In alcuni soggetti, in seguito ad un'eventuale emorragia, l'angioma artero-venoso potrebbe provocare conseguenze più gravi a livello cerebrale; se un vaso anomalo si rompe, si potrebbe creare un ematoma nella massa cerebrale, fino a provocare deficit a livello neurologico. Ad ogni modo, se si manifestano in aree non critiche, le emorragie tendono a non lasciare danni permanenti.

In alcuni soggetti, gli angiomi si formano a livello delle palpebre: oltre a rappresentare un problema estetico, l'angioma potrebbe provocare problemi alla vista.
Gli angiomi, come tra l'altro la maggior parte delle manifestazioni patologiche benigne a risvolto estetico, potrebbero creare seri problemi psicologici nel soggetto sofferente per la sua immagine deturpata: sarà dovere del medico consigliare, oltre ad una possibile terapia risolutiva dell'angioma, un trattamento psico-terapico.
Per quanto riguarda i piccoli angiomi asintomatici, limitati in alcune aree, il trattamento più indicato è il solo controllo dell'evoluzione degli stessi.
In base al paziente, i trattamenti risolutivi per gli angiomi soni diversi: laser-terapia, chirurgia plastica, criochirurgia, radioterapia, embolizzazione.
Laser-terapia è un trattamento molto efficace, adatto per i giovani. Più in particolare, si utilizza uno strumento chiamato Dye laser, laser selettivo per l'eliminazione delle chiazze rosse della pelle. Il Dye laser è consigliato per gli angiomi, perché appaiono rossi: questo particolare strumento, infatti, è selettivo solo per il colore rosso (indicato, infatti, anche per il trattamento di couperose, cicatrici, smagliature allo stadio infiammato, e teleangectasie). Durante la seduta, non si avverte dolore, se non un piccolo fastidio. È opportuno ricordare che l'angioma non può essere eliminato con un'unica seduta; dopo alcuni trattamenti, si assiste ad una progressiva depigmentazione della pelle. Prima di sottoporsi alla laserterapia, è assolutamente sconsigliata l'esposizione al sole: è buona regola evitare anche farmaci e sostanze fotosensibilizzanti prima del trattamento.
Criochirurgia è una tecnica atta alla risoluzione di affezioni dermatologiche. La tecnica criochirurgica sfrutta il freddo per trattare i disturbi cutanei, come angiomi, verruche, acne e cicatrici ipertrofiche. Già l'etimologia del termine “crioterapia”, la cui derivazione è greca, rimanda all'utilizzo del freddo a fine terapeutico (crioterapia = cura con il freddo).  La criochirurgia è un trattamento indicato per gli angiomi, poiché è in grado di provocare ustioni da congelamento con possibile formazione di eritemi e bolle. Se effettuata correttamente, questa tecnica non lascia tracce nelle cellule circostanti, poiché si deve intaccare solamente il tessuto interessato dall'angioma.
Radioterapia è consigliata solo per i rari casi in cui la chirurgia non riesce a risanare il tessuto, perché magari gli angiomi sono posizionati in aree critiche e pericolose per il corretto funzionamento degli organi vicini. In genere, la radioterapia va applicata negli angiomi ossei od orbitali. Questa tecnica prevede, in genere, l'applicazione per contatto tramite placchette cariche con isotopi radioattivi.
Embolizzazione (o sclerotizzazione) è una tecnica particolare, utile per la risoluzione degli angiomi che comunicano con il circolo vascolare sistemico o per quelli posti alle estremità o alle radici degli arti. Questa procedura complicata consiste nell'ostruire il flusso sanguigno dell'area interessata in modo selettivo: l'embolizzazione, come suggerisce già la parola stessa, crea un embolo, che permette di ridurre temporaneamente l'emissione sanguigna affinché il chirurgo possa rimuovere l'angioma evitando il sanguinamento eccessivo.
Chirurgia plastica dev'essere “l'ultima spiaggia” ed il soggetto dovrebbe sottoporsi ad un'operazione chirurgica solo se assolutamente necessario. Se l'angioma è pericoloso, di elevate dimensioni, sanguina facilmente e non regredisce in modo spontaneo, lo specialista può suggerire un trattamento chirurgico invasivo.
I trattamenti analizzati sono drastici, poiché eradicano l'angioma in modo invasivo. Se l'inestetismo è ritenuto accettabile, si può ricorrere a cosmetici coprenti, che celano il disturbo senza eliminare effettivamente l'angioma. Il make-up dev'essere scelto con cura, prediligendo prodotti di qualità e non irritanti: non si deve dimenticare, infatti, che la cute interessata dall'angioma è più sensibile e delicata; di conseguenza, l'utilizzo di cosmetici aggressivi o irritanti potrebbe accentuare il disturbo.

Non esistono rimedi naturali (fitoterapici) utili nel risanamento dell'angioma.



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venerdì 19 febbraio 2016

LE VOGLIE



Le voglie appaiono poco dopo la nascita, spesso durante il primo mese, e possono manifestarsi ovunque sulla pelle. Generalmente innocue, possono diventare un problema nel caso si presentino sul volto o intacchino il corretto funzionamento di una parte del corpo. Le voglie possono essere crescite benigne di vasi sanguigni, melanociti o tessuto muscolare liscio così come di grasso, fibroblasti o cheratinociti. La loro causa però non è ancora chiara. Si pensa siano il risultato di uno sbilanciamento locale nei fattori che controllano lo sviluppo e la migrazione delle cellule cutanee.

Il nome voglia, così come quello spagnolo antojos e quello arabo wiham, derivano tutti dalla credenza che esse siano causate da voglie insoddisfatte della madre durante la gravidanza. Per esempio, se una donna incinta non soddisfa un'improvvisa voglia o un bisogno di fragola, si dice che sul bambino potrebbe apparire una voglia di fragola. In alcuni paesi si dice che per scongiurare il pericolo di un eventuale deturpamento del figlio, nel momento stesso in cui la madre prova la voglia deve toccarsi una parte del corpo non in vista (in genere l'interno-coscia o la natica) e in questo modo la macchia nascerà là.



In olandese per indicare le voglie si usa il termine moedervlekken mentre in danese si chiamano modermaerke (chiazze della madre) perché si pensa che un bambino erediti questi segni soltanto dalla madre. Anche la parola ungherese anyajegy (che si usa per qualunque neo piatto) deriva da questa credenza.

Altri miti riguardo all'origine delle voglie affermano che esse siano causate dalla vista di qualcosa di strano o di molto spaventoso durante la gravidanza.

Secondo il folclore dell'Iran, le voglie appaiono quando la madre incinta tocca una parte del suo corpo durante un eclissi solare.

Esistono un diverso numero di tipi di voglie, come le chiazze salmone, le macchie mongoliche, le voglie di fragola, le macchie caffellatte, i nevi melanocitici congeniti e i nevi vinosi.

Sono malformazioni cutanee causate da irregolarità nella formazione del tessuto cutaneo durante la vita embrionale. Le voglie di fragola o di caffè sono comuni “nei” dovuti all’accumulo in un punto della pelle di melanociti, le cellule che producono il pigmento melanina, che protegge la pelle dai raggi ultravioletti. Le voglie di vino sono tumori benigni congeniti dovuti a un accumulo di vasi sanguigni o linfatici malformati. Nulla di vero, invece, nella credenza popolare secondo la quale le voglie sarebbero causate da un desiderio della madre, rimasto insoddisfatto, di un certo cibo o di una certa bevanda.

Le macchie caffellatte nel corso degli anni possono aumentare lievemente di numero e di dimensioni nei primi anni di vita; per il resto non hanno alcuna evoluzione e non richiedono controlli medici, poiché non danno alcun problema.




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mercoledì 17 febbraio 2016

IL GATTO



Il gatto è da sempre considerato un animale magico, capace di penetrare nell’animo di chi ha davanti.

Riesce a leggere i più intimi pensieri, custodendo gelosamente quelli del suo protetto. Questo meraviglioso animale popola l’immaginario collettivo e negli anni ha assunto caratteristiche via via diverse.

Sono tante le persone che scelgono di tatuarsi un gatto e i motivi sono molteplici.

Il gatto è simbolo per eccellenza della grazia, del bel portamento, della bellezza regale e della seduzione. Non a caso si usa dire “la grazia di un gatto” o “hai occhi di gatta” quando si vuol fare un complimento e dire che la persona davanti a noi ha degli occhi bellissimi.
Le antiche leggende vedono il gatto come il guardiano dell’oltretomba. Lui vigila da solo sulle anime. Una visione poco allegra, ma che rimanda al significato molto più generico del mistero, della libertà e della transizione.
Se cerchi un simbolo che rimandi al tuo cambiamento e la tua voglia di distaccarti dalle regole comuni, il gatto è perfetto. Rappresenta inoltre intelligenza viva, la voglia di rinnovarsi e di godersi pienamente la vita.



La maggior parte delle persone sceglie di immortalare sulla propria pelle un animale perché, molto probabilmente, vogliono onorare la memoria del loro animale domestico ormai defunto.
Il gatto è visto da tante persone come un vero simbolo di protezione. Chi sente l’esigenza di aver vicino un amico invisibile e una protezione, questo è il tattoo adatto.
Alcune idee per farsi il tatuaggio di un gatto

E’ un animale forte e sicuro di sé, intelligente e senza regole, il simbolo di chi desidera nella vita una piena autonomia.

Un gatto particolare è quello che nella cultura giapponese viene chiamato “Maneki neko”, un gatto della fortuna o gatto del denaro, ha la particolarità di richiamare con la zampa ed è proprio questo gesto a portare fortuna al proprietario. Il gatto può essere raffigurato in moltissimi stili, in base ai gusti personali, realistico come se si trattasse di una foto del proprio animale domestico, in stile cartoon, old school, stilizzato o di profilo.


LEGGI ANCHE : http://popovina.blogspot.it/2016/02/simbologia-del-gatto.html



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martedì 16 febbraio 2016

LE MACCHIE DELL'ETA'



Le macchie dell’età si manifestano prevalentemente su viso, decolleté e mani in quanto zone maggiormente esposte alle radiazioni UV, che ne rappresentano la principale causa.
Colpiscono di più le donne: il primo motivo è che la pelle maschile è naturalmente più protetta dai raggi UV; un’altra ragione risiede nel fatto che le macchie dell’età si formano perché muta la produzione di melanina a causa dall’alterazione dell’attività ormonale associata all’effetto dei raggi solari.

L’insorgenza è più frequente dopo i 50 anni, in quanto si vengono a determinare delle mutazioni morfologiche dell’epidermide, che si assottiglia, e diminuisce la capacità di rinnovamento delle cellule cutanee (i cheratinociti). In questo modo, le macchie sono più evidenti e persistenti. Si formano perché alcuni melanociti aumentano notevolmente la produzione di melanina, la quale viene trasferita a un gruppo di cheratinociti circostanti (detti melanofori) dando così origine a zone di iperpigmentazione.

La prevenzione può essere solo secondaria, in quanto la predisposizione a questo tipo di macchie è su base genetica ed è maggiormente presente nei soggetti di fototipo chiaro. Se ne può diminuire l’entità utilizzando quotidianamente, e soprattutto nei mesi con maggiore esposizione ai raggi UV (da marzo a settembre), prodotti che agiscano sulla rimodulazione della melanogenesi ma che abbiano anche un’adeguata schermatura sia UVB sia UVA: è comunque indispensabile l’utilizzo combinato di alti fattori di protezione durante l’esposizione diretta, che deve essere contenuta evitando le ore centrali del giorno. Per il trattamento, oltre a peeling e dermoabrasione sono inoltre disponibili nuove tecniche laser. Sono comunque tutti interventi che possono solo migliorare la situazione, perché le macchie, a distanza di tempo, tendono a ripresentarsi. Dopo questi trattamenti, sono utili anche creme anti-macchia.

Queste chiazze possono presentarsi di color cioccolato o caffellatte,  a volte chiaramente definite, altre invece un po' attenuate. Sono più comunemente chiamate segni della vecchiaia o senili e possono presentarsi anche sul viso, sul decolletè e sulle gambe. In realtà il più delle volte non sono riconducibili all'avanzare dell'età poichè sono delle macchie solari o meglio accumuli di melanina determinati, nel corso degli anni, da prolungate esposizioni al sole senza protezione adeguata e anche dall’utilizzo, prima di esporsi ai raggi solari, di cosmetici contenenti alcool o di farmaci come antibiotici e antinfiammatori che ipersensibilizzano la pelle. Spesso un'altra causa di questa pigmentazione scura è dovuta ad uno scompenso ormonale una caratteristica primaria della gravidanza, della menopausa e dell'uso contraccettivo della pillola.



Per risolvere il problema delle macchie innanzitutto bisogna distinguere se queste siano nuove o già datate. Nel primo caso è possibile usare prodotti contenenti sostanze  con proprietà scoloranti come ad esempio la soia o la liquirizia che aiutano a  schiarirle oppure si possono scegliere cosmetici a base di tretinoina un principio attivo molto più potente. Qualora le chiazze si fossero presentate già da tempo e si volessero ottenere risultati ancora più definitivi  è possibile rimuovere le anti-estetiche macchie marroncine con peeling chimici o con il laser o addirittura congelarle con spray di azoto liquido. Grazie al Laser ad Alessandrite ad esempio è possibile effettuare un trattamento chirurgico che elimina definitivamente le macchie scure non solo dal dorso delle mani ma anche da altre aree del corpo. Però è necessario sottolineare che questi trattamenti richiedono un decorso un po' lungo perchè le mani necessitano più tempo per guarire rispetto per esempio al viso. In ogni caso è sempre meglio cercare di allontanare il più possibile la loro comparsa utilizzando creme solari con protezioni alte e ad ampio spettro UVA specialmente nei mesi in cui si è maggiormente soggetti all'esposizione solare.

Inoltre sul dorso delle mani possono formarsi,  in aggiunta alle "lentigo" solari le cheratosi che possono avere aspetti diversi: piatte, lisce, ruvide o in rilievo, e con varie gradazioni di colore. In questo caso la soluzione potrebbe essere l'uso di cosmetici contenenti gli acidi della frutta che producono una particolare azione levigante. Nel caso in cui persistessero bisogna ricorrere al dermatologo per trattamenti di peeling chimici. Infatti risulta essere molto efficace la terapia a base di TCA o acido tricloroacetico che in 8 sedute permette di eliminare radicalmente le cheratosi.



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domenica 14 febbraio 2016

I COLORI DEI CAPELLI



Il colore giusto, è quello che si armonizza con la tua personalità, il tuo tipo di pelle e il colore dei tuoi occhi.

Per andare sul sicuro quando si vogliono tingere i capelli, il miglior suggerimento è di rimanere il più possibile fedeli al proprio colore naturale. Quindi, se hai una capigliatura dai toni chiari e un incarnato di porcellana che tende a un tono freddo, puoi osare con il platino da indossare magari con un rossetto rosso per sembrare una diva di Hollywood. Se preferisci una tonalità più morbida puoi puntare su un biondo grano o miele oppure su un castano chiaro dorato. È meglio in ogni caso giocare sempre con le sfumature per evitare un effetto piatto e un po’ spento. Niente rosso invece, che risulterebbe stonato con le note fredde del volto.

Se hai la pelle chiara, con un sottotono caldo e occhi dal castano al verde, non scegliere colori decisi o freddi per i capelli. Meglio un castano nelle sfumature del caramello, del cappuccino e del cioccolato al latte, evitando nuance troppo scure che tendono ad ingrigire. E perché non osare un castano dai riflessi mogano che regala carattere e fa sembrare subito più sexy? Se ti pare troppo, puoi scegliere una tonalità più morbida come il castano ramato, capace di valorizzare a pieno i tuoi colori naturali. La nuance da evitare? Il nero, che accostato al tono caldo della pelle crea un contrasto deciso, indurisce i tratti e spegne la vitalità del viso. Via libera invece allo shatush, eseguito però con tonalità più calde e morbide per creare un degradé che sia capace di dare vitalità e freschezza all’insieme.

Sei un tipo mediterraneo con la pelle olivastra e gli occhi scuri? Il colore che ti valorizza di più è il castano intenso nelle sfumature calde e piene del cioccolato e del caffè. Anche il nero può essere una buona opzione, ma solo per le più giovani. Quando gli anni aumentano è meglio invece un castano intenso, che risulta più fresco e riesce a ringiovanire il volto. L’errore da non fare? Schiarire troppo i capelli oppure “scaldarli” con riflessi caramello, miele o mogano: si creano dei contrasti netti che tolgono armonia all’insieme. Chi non sa rinunciare al capello chiaro può puntare su sfumature cappuccino e nocciola oppure su un castano ramato mosso da qualche mèches più chiara, che ravviva l’insieme e lo rende più vitale.



Dopo il bronde (colore dell’anno per il 2015) arriva il biondo fragola, il mix ideale tra biondo e rosso: una tonalità che non vira troppo al ramato ma che mantiene il giusto equilibrio tra le sfumature calde del castano e i dolci riflessi del miele.

Siete stufe del classico biondo? Il biondo fragola fa al caso vostro! Lo strawberry blonde è perfetto per chi ha una carnagione chiara come Amy Adams, Adele o Emma Stone. Le sue sfumature calde che virano al rosa daranno subito una svolta glamour a qualsiasi look!

Non provateci a casa! Per evitare disastri è meglio rivolgersi ad un esperto. Si tratta di un colore difficile da replicare da sole a casa. Pertanto per un risultato omogeneo e perfetto rivolgetevi al vostro parrucchiere di fiducia, lui saprà come aiutarvi al meglio!

Far risaltare questo bellissimo biondo è davvero semplice: niente di troppo elaborato, è sufficiente sfoggiare un incarnato perfetto effetto pelle di porcellana , una bella riga di eye-liner nero intenso e un sensualissimo rossetto rosso. Il look da star è assicurato!



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sabato 13 febbraio 2016

IL DECOLLETE'



Il décolleté è forse la parte più affascinante delle donne ed incuriosisce moltissimo gli uomini.

É sbagliato pensare che se la natura ci ha aiutate in partenza possiamo fare a meno di curare il nostro seno. Infatti tutte noi andiamo incontro ai segni del tempo, in primis chi ha il seno grande o la pelle grassa.
Le prime nemiche da evitare sono le smagliature, tipiche di chi ha effettuato un intervento di chirurgia estetica o di chi si è sviluppata velocemente tra gli 11 ed i 15 anni. Per questo il massaggio con creme elasticizzati o anche semplicemente con olio di oliva biologico è importantissimo.

Anche l'idratazione e l'attenzione al peso sono importanti perché le smagliature possono formarsi con aumenti e dimagrimenti improvvisi. Dunque a questo punto dobbiamo dedicare la nostra attenzione alla tonificazione dei tessuti: dopo la doccia cerca per almeno 1 minuto di bagnare con acqua fredda il seno.

Se la tua pelle è grassa usa dell'argilla mischiata ad un uovo sbattuto. La maschera si usa senza coprire il capezzolo e si massaggia per bene. Dopo venti minuti lavati con acqua calda e subito dopo con acqua fredda.

La maschera all'olio è per pelli secche: occorrono olio, un tuorlo e un cucchiaio di germe di frumento. Dopo aver mescolato applica e risciacqua dopo 20 minuti.

Per pelli normali possiamo fare una maschera all'arancia: occorre mezza tazza di succo di arancia, mezza buccia di arancia grattugiata, 2 cucchiai di farina di mais e due cucchiai di yogurt. La procedura è identica alle due precedenti.

Per l'applicazione di un tonico puoi usare il rum bianco mescolato al limone e versato sul seno escludendo i capezzoli.

Inoltre non è consigliabile prendere il sole scoprendo il seno, perché in questo modo favoriremo l'invecchiamento della pelle delicata del seno. Sono raccomandabili invece dei buoni sostegni al seno, come reggiseni avvolgenti e che contengono senza comprimere, e l'attività fisica perché aiuta a tenere a bada il peso, favorendo il metabolismo.

Un esercizio importante, specifico per il seno è unire parallelamente le due braccia con i pugni chiusi e combacianti e portarle lentamente su, finché i gomiti non arrivano al mento. Questo esercizio ti aiuterà a tenere il seno alto e sodo accentuando la tua bellezza.



Gli impacchi sono un ottimi sistema per rassodare e tonificare il seno, basta preparare un infuso con 30 g di serpolino, 20 g di rosmarino e 30 g di timo, tutta roba che potete reperire in qualunque erboristeria. Filtrate l’infuso, lasciatelo raffreddare e poi applicatelo sul seno lasciandolo in posa almeno 15 minuti.

La sera, per idratare e massaggiare il senso, con movimenti circolari che vanno dall’esterno all’interno, potete utilizzare il comunissimo olio di argan o quello di jojoba. In alternativa potete utilizzare una vera e propria maschera all’olio da preparare mescolando 3 cucchiai di olio d’oliva e 1 tuorlo d’uovo. Mescolate fino a quando il composto non avrà una consistenza cremosa, applicato sul seno e tenetelo in posa 30 minuti.

L’ultima ricetta è un tonico rivitalizzante che va preparato mescolando due cucchiaini di rum e 2 di succo di limone.

Basta un cubetto di ghiaccio, del succo di limone e piccoli gesti quotidiani per regalare al nostro seno un momento di coccola.

Acqua fredda. È in grado di stimolare la circolazione del sangue e favorisce l’ossigenazione delle cellule. Durante la doccia, passiamo per qualche secondo il getto di acqua fredda per innescare una ginnastica dei vasi e migliorare il microcircolo.
Freddo/caldo. Un altro metodo altrettanto valido è la spugnatura o la doccia con acqua molto fredda, alternata a spruzzi di acqua leggermente tiepida. Oltre all’effetto benefico dell’acqua, si unisce anche quello sferzante della spugna o del getto.
Ghiaccio. Possiamo massaggiare il seno con leggeri movimenti rotatori per qualche minuto, con un cubetto di ghiaccio o del ghiaccio tritato in un panno di cotone. È una  soluzione last minute rassodante prima di infilare un abito dalla scollatura audace! L’effetto è maggiore se al ghiaccio si aggiunge succo di limone, che agisce come astringente.


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