Un uomo si fatto un tattoo sul pene e seguito ha avuto un problema di priapismo ("Si definisce priapismo un’erezione peniena persistente che si protrae per molto dopo la stimolazione sessuale o non vi è correlata. Frequentemente esita in disfunzione erettile;costituisce così una emergenza urologica).
Il caso di priapismo indotto da tatuaggio è stato esaminato fisicamente, tramite relazione soggettiva e con valutazioni di laboratorio e radiologiche.
Si tratta di un uomo di 21 anni con un'erezione parziale del pene che perdurava da tre mesi. All'esame il pene presentava un tatuaggio sulla parte dorsale ed uno più piccolo sul glande. Il paziente ha inizialmente sostenuto che il tatuaggio era presente da anni, ma in seguito ha ammesso che il priapismo era iniziato appena fatto il tatuaggio tre mesi prima.
Il tatuaggio era stato realizzato da un professionista, con un ago manuale, ed un sanguinamento del tessuto profondo della parte aveva complicato l'operazione.
Al giovane i medici hanno diagnosticato una condizione di priapismo non ischemico e, rispetto ad un priapismo ischemico si tratta di qualcosa di più leggero che consente comunque di avere nuovo afflusso di sangue che continua quindi ad essere fluido. Se il priapismo fosse diventato ischemico il sangue sarebbe stato meno fluido e avrebbe potuto portare alla necrosi dell’area e a problemi più gravi, a volte letali: quando il priapismo è ischemico nel giro di poche ore i corpi cavernosi del pene rischiano di essere irrimediabilmente danneggiati.
Le normali eziologie del priapismo erano state verificate ed escluse, nel dettagli il trauma perineale, la leucemia, il tratto a cellule falciformi, infezione del tratto urinario, cause neoplastiche, tossiche e farmacologiche erano attivamente state ricercate ed escluse.
Il paziente non aveva problemi di alcol o di fumo. Il sangue aspirato dal pene era rosso brillante. Le misure dei gas nei corpi cavernosi confermavano alto ossigeno e bassa anidride carbonica che portavano a diagnosticare priapismo arterioso.
Non essendo possibile curarlo nella città curda dove si trovava, non essendo lo stato doloroso e perdurando una moderata funzione erettile durante i rapporti sessuali, non volendo sottoporsi ad intervento chirurgico il paziente ha preferito rimanere nella condizione data.
Concludendo, i tatuaggi dovrebbero essere aggiunti alle eziologie del priapismo non ischemico. Visto il caso, i medici sconsigliano la pratica del tatuaggio penile.
Il ragazzo che si è fatto tatuare sul pene la scritta “borow be salaamat M” che significa “buon viaggio M”, dove M è l’iniziale della ragazza appena tornato a casa ha iniziato a manifestare i primi dolori e dopo 8 giorni ha iniziato ad avere un’erezione apparentemente inspiegabile.
Il ragazzo si è fatto inserire uno shunt per drenare il sangue in eccesso; purtroppo però questa operazione è fallita e pare che almeno per il momento non voglia più farsi operare perché ora non ha più dolore nonostante le perdite di sangue e ha ancora una buona funzione erettile. Il 21 enne ha anche detto di non essersi pentito di questo tatuaggio; gli esperti invitano comunque a non farsi fare dei tatuaggi sul pene.
Si è fatto tatuare la proboscide di un elefante sul pene. Così un uomo di nazionalità croata ha voluto a tutti i costi “decorare” i propri genitali, noncurante degli avvertimenti sul dolore cui andava incontro.
Il personale di staff del saloon ha tentato di dissuadere il temerario cliente spiegandogli che sarebbe dovuto tornare almeno 10 volte per curare i dolorosi sintomi pruriginosi. Ma lui, imperterrito, ha insistito e ora orgogliosamente porta a spasso nei suoi pantaloni una “proboscide di elefante”.
“Cerchiamo di avvertire i clienti sulle scelte indelebili che stanno per compiere – ha detto uno dei tatuatori – perché i tatuaggi, specie in punti così bizzarri, sono difficili da rimuovere in un secondo momento. Ma spesso decidono di andare fino in fondo noncuranti dei rischi che corrono”.
“Pensandoci adesso, questa è forse la cosa più stupida che io abbia mai fatto“. Con questa eloquente frase un uomo di 34 anni, ha commentato ai tabloid britannici la surreale vicenda che lo ha visto protagonista. L’uomo, che ha 4 figli, ha pensato bene di aggiungere un nuovo tatuaggio alla sua “collezione personale”. Stavolta, però, ha scelto un disegno decisamente discutibile: un enorme pene, che si è tatuato sulla sua gamba sinistra e che spunta in bella mostra quando indossa dei pantaloncini.
Quando la moglie si è accorta dell’idea geniale del marito, lo ha immediatamente cacciato di casa. “Eravamo a letto e ad un certo punto ho sentito mia moglie urlare“, spiega l'uomo, “evidentemente si era accorta del pene tatuato sulla mia gamba; così mi ha cacciato di casa e tutto sommato penso di essermelo meritato“.
Per la verità, come ha ammesso, i due avevano già qualche problema e il tatuaggio è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tuttavia l’uomo, al quale la moglie ha persino vietato di andare in piscina con la figlia, confessa di aver anche provato a riconquistarla, ma di non essere riuscito a mettere da parte il denaro per cancellare il tatuaggio. E ora ha il morale a terra: “Mi ha lasciato e sono devastato, non avevo idea di come una cosa fatta per gioco potesse rovinarmi la vita“.
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