domenica 11 ottobre 2015

L'ODIO SULLA PELLE



Su tutto il territorio degli Stati Uniti sono state identificate cinque grosse organizzazioni, a cui tutte le bande fanno riferimento: il mai scomparso Ku Klux Klan (una incessante e sanguinosa lotta contro i neri soprattutto, ma anche contro ebrei, omosessuali, immigrati in genere), i neonazisti (il loro nemico numero uno sono gli ebrei, ma condividono con il KKK tutti gli altri obiettivi), gli skinhead (sono considerati la frangia ancora più violenta dei neonazi), il gruppo religioso della Christian Identity (secondo loro sono i bianchi, e non gli ebrei, i figli prediletti di Dio), i neo-confederati (coloro che avrebbero voluto l'autonomia degli Stati del Sud, odiano tutta la gente di colore). Esistono anche i cosiddetti separatisti neri, gruppi di afroamericani che si oppongono a qualsiasi tipo di integrazione nella società bianca e che osteggiano, anche con la violenza, i matrimoni misti. A ciascuno il suo.

Dal saluto al Fuhrer alle croci uncinate, dal triplo 6 alla croce di Malta. Ogni disegno ha un suo preciso significato. Molti, per nasconderli, se li fanno tatuare all'interno della bocca, altri, sprezzanti, li mostrano con orgoglio sul cranio rasato e persino sulla fronte.



Alcuni simboli rappresentano delle vere e proprie medaglie di guerra, distintivi da guadagnarsi sul campo commettendo azioni violente. Il "war bird", per esempio, l'uccello della guerra, è un riconoscimento che un affiliato a gruppi neonazi si può tatuare sul corpo soltanto dopo aver preso parte a un raid contro quelle che sono considerate le razze inferiori (praticamente tutti coloro che non sono bianchi o, meglio, ariani). Stesso discorso per i "bolts", delle specie di saette: una di queste corrisponde a un atto violento nei confronti di un nero, un giallo, un sudamericano, e così via. I teschi, invece, simboleggiano gli anni trascorsi in prigione. Più ce n'è, più era lunga la pena; più grave il reato, più orgogliosi si deve essere. Un detenuto aveva persino disegnata sul corpo la scena del massacro di un uomo di colore, il reato per cui era in carcere.

Solitamente gli skinhead hanno come segno di riconoscimento una ragnatela tatuata sul gomito che indica appartenenza e fedeltà allo stile. La leggenda narra che l'idea sia nata nelle osterie ai disoccupati inglesi tra i quali era diffuso il modo di dire "ci cresceranno le ragnatele addosso" a causa della disoccupazione. Secondo altre fonti, la tesi più improbabile secondo il quale ogni "giro di tela" simboleggerebbe un anno di carcere. Altri tattoo portati sono le rondini: significano libertà e furono ereditate dai galeotti e marinai inglesi. Altri tatuaggi più espressamente skinhead sono: il crucified skinhead (crocifisso raffigurante uno skinhead), i musi di cani di tipo bull e altri tatuaggi della scuola tradizionale (cuori, rose, spade, ecc).

Lo skinhead crocifisso è uno dei simboli più risalenti e più significativi per gli skinhead. Di storie sul suo significato ce ne sono parecchie, anche se tutte riconducono al tema della sofferenza. Sofferenza per l’appartenenza alla classe operaia, sofferenza per essere confusi (è il caso degli SHARP) con i naziskin e sofferenza per una vita nelle classi subalterne.

L’elmo troiano simboleggia gli skinhead non razzisti. Molti lo associano con la Trojan Records, una casa discografica che da sempre è legata a doppio filo con la sottocultura skin.

La rondine è uno dei tatuaggi old-school che sono entrati a pieno diritto nella cultura skinhead. Si tratta di un simbolo di libertà, utilizzato in genere dai marinai del secolo scorso proprio a simboleggiare uno stile di vita dissoluto e privo di punti di riferimento.
I tatuaggi raffiguranti rondini nacquero in ambito marinaresco, molto probabilmente intorno ai primi del Novecento, anche se alcuni sostengono che la comparsa dei primissimi tatuaggi con questo soggetto siano da far risalire addirittura a fine Settecento, ai tempi di James Cook.



Fatto sta, in ogni caso, che presso i marinai si diffuse l’usanza di far tatuare sul proprio corpo, una volta raggiunte 5000 miglia di navigazione, una rondine. E dopo altre 5000 veniva aggiunto un secondo tatuaggio, uguale al primo.

Insomma, un marinaio che sfoggiasse sulla propria pelle addirittura due rondini tatuate (e che, quindi, aveva percorso ben 10000 miglia!) era considerato un vero lupo di mare, un eroe in grado di sfidare e vincere le insidie delle acque.

Secondo un’altra credenza, poiché la rondine torna ogni anno nello stesso luogo per accoppiarsi e per costruire il nido, averne una disegnata sulla pelle aiutava i marinai a tornare a casa sani e salvi.

Una prima rondine, quindi, veniva tatuata prima di partire, in segno di buon auspicio, ed una seconda al termine del viaggio, una volta tornati al porto.

Nel caso in cui il marinaio fosse perito durante la navigazione, invece, la rondine aveva il compito di condurne l’anima in paradiso.

In ogni caso, solitamente le rondini venivano tatuate sul petto e, precisamente, tra il collo e la clavicola. Più raramente venivano scelti altri punti del corpo, come il collo stesso o il dorso delle mani.

Successivamente, la rondine divenne un tatuaggio comune anche presso i carcerati. Molti di loro si facevano tatuare una rondine sul polso o sul dorso della mano e questa stava a simboleggiare la sofferenza per la mancanza di libertà (le mani erano l’unica parte del corpo che poteva sporgere al di là delle sbarre della cella).

Il significato più comunemente attribuito alla rondine è quello di libertà. Non a caso questo soggetto è spesso scelto da coloro che vogliono comunicare il proprio amore per i viaggi e, a volte, anche per la natura e la scoperta del mondo.

Secondo un’altra interpretazione, la rondine, che annuncia l’arrivo della primavera e, quindi, della bella stagione, è messaggera del bene ed emblema di speranza e felicità.

Questo uccello, che, come detto prima, torna nel medesimo luogo ogni anno per accoppiarsi e fare il nido, è concepita anche come simbolo di amicizia, amore e, più nello specifico, di un forte attaccamento alla propria famiglia e alla propria terra.

Poiché la rondine è un animale monogamo (nel senso che fa coppia con lo stesso compagno per tutta la vita), a volerne tatuare una sul proprio corpo sono spesso persone che desiderano comunicare un grande amore verso una persona e, quindi, fedeltà ed estrema sincerità nei suoi confronti.

Soprattutto in Inghilterra, poi, accade spesso che i galeotti che hanno scontato una pena e sono usciti dal carcere decidano di farsi tatuare una rondine, a significare la ritrovata libertà.

Presso i Bambara (principale etnia dello Stato africano del Mali), invece, la rondine è concepita come simbolo di purezza, poiché non poggia mai a terra, che questa popolazione considera impura.

I martelli incrociati è un simbolo legato a doppio filo con la classe operaia, classe di provenienza della sottocultura skinhead. E’ anche il simbolo del West Ham, la squadra di calcio che è sicuramente la più apprezzata dagli skinhead londinesi. West Ham era il quartiere del sottoproletariato, e quartiere di Londra più significativo per questa cultura.






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