giovedì 20 aprile 2017

IL PIERCING FAI DA TE




Farsi un piercing da soli non è proprio un gioco da ragazzi e molto vasta è la gamma di rischi e gravi conseguenze che indurrebbero gli adolescenti a lasciar perdere a a dedicarsi a progetti domestici molto più alettanti.

Farsi un piercing da soli o farselo fare in casa da un amico o da qualcuno che non è ha le competenze è un grande sbaglio, errore che ci ritroveremmo a pagare – in salute – nei mesi a venire. L’operazione del foro richiede molta professionalità nell’esecuzione, esperienza e non poca meticolosità, senza contare la pulizia degli strumenti da lavoro che devono essere necessariamente sterilizzati e non adoperati su una seconda persona dopo la prima.
I ferri del mestiere vanno sterilizzati prima di essere ri-adoperati altrimenti possono causare infezioni, gonfiori e malattie che in alcuni casi hanno portato l’interessato alla morte. In questo non si esagera: sono, infatti, molteplici i casi di persone che si sono spinte a improvvisare degli “ambulatori fai da te” in casa o in ambiente non conformi alla norme di legge, poi denunciati alle autorità perché hanno causato gravi infezioni fisiche offrendo tatuaggi e piercing a costo zero.

Il rischio principale quando si decide, inconscientemente, di avere un piercing a tutti i costi, contro il parere dei propri genitori o di chi ci sta accanto, è quello delle infezioni, dalle più sciocche e risolvibili con antibiotici nel giro di pochi giorni (o al massimo di un paio di settimane), a quelle più gravi come epatiti, infezioni da HIV, setticemia, sindrome da shock tossico e sepsi.



Un foro è pur sempre una ferita e, come tutte le ferite, attraversa un processo di guarigione e di cicatrizzazione. Chi decide di farsi un piercing da solo il più delle volte esegue male il foro e, come se non bastasse, se ne prende cura pure peggio: ecco come nascono le cicatrici antiestetiche e pericolose.

E' di vitale importanza che qualsiasi persona intenzionata a farsi praticare un piercing si premuri di rivolgersi ad un piercer professionista al fine di ridurre al minimo le possibili complicazioni." Secondo i risultati di una ricerca, nella fascia di età compresa tra i 16 e i 24 anni, il 31 per cento dei piercing é stato causa di problemi collaterali di varia natura. Nel 15 per cento dei casi é stato necessario rivolgersi al medico di fiducia per accertamenti e cure. Un 1 per cento é dovuto, invece, ricorrere al ricovero ospedaliero per cure più specifiche o complicazioni più gravi.

Le conseguenze indesiderate più comuni, soprattutto per i piercing alla lingua, ai capezzoli e ai genitali, sono sanguinamento, infezioni e gonfiore. L'indagine, pubblicata nel 'British Medical Journal', ha rilevato non soltanto che un individuo su dieci in Inghilterra ha dei piercing, ma anche che la metà delle donne intervistate nella fascia di età compresa tra i 16 e i 24 anni si é fatta forare almeno una volta, per fini ornamentali, parti del corpo diverse dalle orecchie.

Tra le ragazze il piercing all'ombelico batte tutti gli altri con un indicativo 33 per cento, seguito da naso (19 per cento), lingua (9 per cento), capezzolo (9 per cento), sopracciglia (8 per cento) e labbra (4 per cento). Il piercing ai genitali é quello meno diffuso, con solo un 2 per cento di coraggiose sperimentatrici. Proprio le ragazze tra i 16 e i 24 anni, essendo più favorevoli al Body Piercing dei maschietti, sarebbero le più esposte ai pericoli che questa pratica può causare.




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