Le macchie mongoliche sono piccole "voglie" di colore scuro che compaiono sulla pelle dei neonati ma che in genere scompaiono senza lasciare traccia. Note anche come tache mongolique o blue mongolian spot, sono a volte state scambiate per segno di abusi compiuti sul bambino, una diagnosi che ha sconvolto e sconvolge la vita a non pochi genitori, dovuta purtroppo all’ignoranza degli occidentali non abituati al fenomeno di questo segno naturale sul corpo dei neonati.
La macchia compare alla nascita o nei primi mesi di vita per scomparire di norma dai tre ai cinque anni dopo la nascita e quasi sempre con la pubertà. Ne esistono forme persistenti che non vanno incontro ad autoregressione. Il colore più comune è l'azzurro, anche se possono esserci macchie di colore grigio-blu, nero-blu o marrone scuro.
La regione interessata comprende generalmente le regioni lombari e sacrali raggiungendo la parte alta delle natiche. Casi che interessino gli arti o altre regioni cutanee risultano assai rare. Se presente al volto invece prende il nome di forma aberrante. Il nome è stato dato dall'antropologo tedesco Erwin Balz.
Presente nella popolazione mongola, sono rarissime fra i cinesi, mentre tra alcune tribù degli indiani d'America, i Navajos ad esempio, le macchie sono presenti in modo elevato, e questo conferma la loro possibile antica origine asiatica, oppure gli amerindi per i quali la macchia conferma che essi provengono dall’Asia attraverso lo stretto di Bering. Anche gli africani manifestano questa tache mongolique, ma poiché sono di pelle nera la macchia è meno visibile, è infatti sfumata e bisogna avere occhi per poterla apprezzare. Accanto alla scienza c’è la leggenda: la tache mongolica è l’eredità che ci ha lasciato Gengis Khan attraverso le sue conquiste… femminili, straordinarie almeno quanto quelle di condottiero.
Dal punto di vista scientifico la corretta definizione di macchia mongolica è melanocitosi dermica congenita, che indica appunto una discromia del tutto benigna che compare sulla pelle del neonato nelle prime settimane e mesi di vita soprattutto nella regione sacrale, e che appare come una macchia bluastra o grigiastra dai bordi irregolari e dalle dimensioni anche superiori ai 10 cm. Questa macchia, di grandezza variabile, che viene definita mongolica proprio perché il 99% della popolazione mongola presenta questo inestetismo passeggero, è in genere transeunte (scompare entro il primo anno di vita del bambino), ma se è destinata a diventare permanente, ha delle caratteristiche che il pediatra è in grado di valutare.
Nessun commento:
Posta un commento
Eseguiamo Siti/blog personalizzati con Layout Responsive (visibili anche su cell) scrivere - postmaster(at)mundimago.org - rientri sicuri con pubblicita'