L’asimmetria mammaria è un disturbo piuttosto frequente, è quasi impossibile trovare nelle donne un seno perfettamente identico all’altro. In alcuni casi la differenza è minima, in altri può risultare piuttosto evidente, generando spesso un senso di disagio. L’asimmetria mammaria può essere la conseguenza di particolari eventi, come una violenta caduta dalla bicicletta, un trauma locale in età giovanile o durante un esercizio di ginnastica artistica, radioterapia. In altri casi può essere legata alla compressione da falde di liquido amniotico durante la vita fetale o una diversa risposta locale agli estrogeni, gli ormoni possono infatti interessare la mammelle in maniera diversa generando quindi l’asimmetria. L’allattamento, l’aumento di peso, l’invecchiamento possono incrementare la differenza tra un seno e l’altro, può infatti capitare che una donna allatti più da un seno, questo può cambiare le sue caratteristiche.
L’asimmetria mammaria non riguarda solo la diversa dimensione tra i seni ma anche la forma e la posizione, può capitare che un seno sia alto e tonico, l’altro invece pendulo. Le differenze possono riguardare le areole e i capezzoli, le prime possono essere di forme e dimensioni differenti, i capezzoli possono invece essere orientati diversamente, ad esempio, uno lateralmente, l’altro verso il basso.
Se l’asimmetria è minima e riguarda il volume del seno, può essere tranquillamente risolta con il reggiseno, basterà imbottire una coppa più dell’altra e la differenza tra i seni non si noterà. Se invece si tratta di un’asimmetria molto evidente, è possibile ricorrere alla chirurgia plastica. Gli interventi del medico variano da caso a caso e possono riguardare entrambe le mammelle o solo una. Il chirurgo può: aumentare il volume dove deficitario o diminuirlo se eccessivo, sollevare o abbassare il solco mammario, ridurre e modificare la forma dell’areola.
Le donne con i seni molto asimmetrici potrebbero avere un rischio più elevato di contrarre il cancro alla mammella. Questa tesi è il frutto di uno studio preliminare condotto da alcuni ricercatori dell'università di Liverpool i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Breast Cancer Research.
Il team di esperti coordinati da Diane Scutt, sono partiti dall'analisi di alcune mammografie relative a un vasto studio sul tumore della mammella condotto tra il 1979 ed il 1986. Successivamente, di tutte le pazienti ne sono state selezionate un campione che avevano sviluppato un tumore della mammella tra il 1986 ed il 2002 e un altro campione rimaste sane come gruppo di controllo, in totale sono state esaminate 504 donne.
Confrontando i dati relativi al volume delle mammelle di donne sane e di quelle che avevano contratto il cancro, i ricercatori hanno rilevato che quelle con seni non simmetrici la cui differenza era superiore ai 100 ml, avevano il 50 per cento di possibilità in più di ammalarsi di tumore alla mammella. Si è notato inoltre che le possibilità erano tanto più alte quanto maggiore era la differenza di volume fra i due seni.
Diane Scutt, pur ribadendo che la formazione dei tumori dipende da più fattori, ha evidenziato come una differenza di volume fra i due seni superiore ai 100 ml può essere considerata come un valido indicatore di possibili patologie.
Gli studiosi non hanno ancora compreso i meccanismi che legano l'asimmetria dei seni alla maggiore possibilità di contrarre il carcinoma mammario, suppongono che questa disuguaglianza possa essere il sintomo di una qualche anomalia genetica coinvolta nell'oncogenesi. L'asimmetria del corpo è generalmente segno di uno sviluppo corporeo instabile causato da numerosi fattori come ad esempio una differente secrezione ormonale. Bisogna però specificare che si parla di differenze molto evidenti di almeno un quinto della dimensione.
Non bisogna comunque allarmarsi inutilmente, gli esperti hanno evidenziato che per la maggior parte delle donne è perfettamente normale avere una leggera asimmetria tra un seno e l'altro. Le pazienti esaminate nello studio avevano una taglia media intorno ai 500 ml, una variazione di 100 ml è quindi abbastanza rilevante. Di tutte le donne della ricerca, solo una su 252 ha evidenziato due seni di volume perfettamente identici, delle differenze di 50 - 60 ml (sempre su un valore medio di 500) rientrano perfettamente nella normalità.
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