domenica 27 dicembre 2015

IL COLORE DEGLI OCCHI



Gli occhi scuri sono quelli più diffusi in tutto il mondo. In molte popolazioni gli occhi scuri sono l'unica colorazione dell'iride osservabile. Il marrone è il colore dominante nella specie umana e in molte aree del mondo è pressoché l'unico colore presente nell'iride. È meno comune nei paesi attorno al Mar Baltico e in Scandinavia.

Gli occhi neri o castano scuro sono quelli più scuri in assoluto. Sono dotati di una grande quantità di melanina che li fa apparire di un colore prossimo al nero, avendo delle tonalità marrone molto scuro. Tendono a scolorire traslando il colore verso un marrone meno scuro con l'avanzare dell'età; possono essere presenti nei fototipi dal 3 in su. Un occhio nero con assenza totale o parziale di iride è affetto da aniridia.

Un marrone con pigmentazione piuttosto scura da sembrare nero, è comune in Asia orientale, nel Sud-est asiatico, in Oceania (fra gli aborigeni), Africa, Sud America e in molte aree del Medio oriente.

Gli occhi marrone o castano contengono una grande quantità di melanina. Possono essere di un marrone medio o più scuro come il cioccolato fondente.

Un marrone con pigmentazione sulla media è comune in Europa meridionale, Caucaso e nel nord dell'India, e pure in alcune aree del Nord Africa e del Medio oriente come Turchia, Iran e Iraq.

Negli occhi marrone degli esseri umani, la grande quantità di melanina contenuta all'interno dello stroma dell'iride ha la funzione di assorbire la luce sia alle lunghezze d'onda corte sia intermedie.

Gli occhi intermedi, castano chiaro, nocciola o ambra, contengono una minore quantità di melanina rispetto agli occhi scuri. Gli occhi di colorazioni intermedie, esclusa l'ambra, sono abbastanza diffusi in Europa, in alcune aree dell'Asia occidentale, centrale e meridionale e del Nord Africa e presso le popolazioni europee del Nord America, Sud America e Oceania.

Gli occhi castano chiaro sono caratterizzati da una minore quantità di melanina rispetto agli occhi marrone (o castano) di tonalità medio-scura, appaiono perciò più chiari.

Gli occhi nocciola sono dovuti a una combinazione dello scattering Rayleigh e a un moderato quantitativo di melanina nel bordo anteriore dell'iride. Gli occhi nocciola danno a volte l'impressione di variare la loro tonalità dal marrone chiaro al verdastro-oro scuro. Derivano perlopiù da una combinazione di marrone e verde e il colore dominante può essere sia il verde sia il marrone chiaro o l'oro. Ne può anche risultare un'iride multicolore, cioè un occhio che osservato in piena luce solare appare di colore ambrato vicino alla pupilla e di colore verde scuro o quasi carbone nella parte esterna dell'iride (o il contrario).

La definizione di "occhi nocciola" non ha un'interpretazione univoca, e in qualche caso è un sinonimo di marrone chiaro/oro, come il guscio delle nocciole.

Gli occhi ambra (a volte considerati anche gialli) sono caratterizzati da un colore pieno e da una forte tinta giallo/oro e rame/rossastra. Questo potrebbe essere dovuto alla deposizione di un pigmento giallo detto lipocroma nell'iride (similmente a quanto accade negli occhi verdi). Gli occhi ambra non sono da confondere con gli occhi nocciola; anche se questi ultimi possono contenere puntini ambra o oro, in genere includono anche altri colori come il verde e il marrone, mentre il colore ambra è una tonalità piena.

Gli occhi chiari, ossia quelli verdi, grigi e azzurri rappresentano le colorazioni più rare al mondo, essendo in maggioranza rispetto agli occhi scuri solamente in Europa centrale, settentrionale ed orientale e presso le popolazioni di ascendenza centro-nord europea di Nord e Sud America e Oceania, mentre sono abbastanza comuni nelle aree più settentrionali di Italia, Spagna e Balcani (e in minor misura nelle aree più meridionali); sporadicamente sono osservabili in alcune zone di Asia e Nord Africa (in particolare nel Rif). Le mutazioni che causano il colore chiaro dell'iride sono presenti in Europa sin dal mesolitico, essendo riscontrabili nel genoma dell'uomo di La Braña (Spagna) e dell'uomo di Loschbour (Lussemburgo).

Gli individui che possiedono occhi di colore azzurro, verde o grigio sono più esposti ai danni causati dai raggi ultravioletti rispetto ad individui con occhi di colore scuro.

Gli occhi verdi sono il prodotto di una scarsa quantità di melanina e probabilmente rappresentano l'interazione del gene OCA2 con altri geni incluso il gene dei capelli rossi. Uno studio su una serie di adulti olandesi e islandesi ha dimostrato che gli occhi verdi sono molto più comuni fra le donne che fra gli uomini.

Gli occhi grigi contengono una maggiore quantità di melanina rispetto agli occhi blu. Un occhio che diventa grigio può indicare la presenza di una uveite, anche se questa è associata ad altri segnali più evidenti. Il colore grigio, come anche il blu, sembra più soggetto al rischio di melanoma uveale.

Gli occhi blu o azzurri sono dovuti ad una ridotta quantità di melanina e legati alla densità di proteine nello stroma.

Nel gennaio 2008 uno studio danese ha dimostrato che una specifica mutazione nel gene HERC2 che regola l'espressione OCA2 causa gli occhi azzurri. Gli occhi azzurri con macchie o con aureola marrone attorno alla pupilla non sarebbero invece dovuti a questa mutazione.

Nella mitologia greca la dea Atena era famosa per i suoi occhi azzurri, o meglio glauchi, cioè azzurro/verdi, color del mare.



Gli occhi rossi sono dovuti ad una mancata pigmentazione, caso frequente nell'albinismo, o a una ridotta presenza di melanina, il che porta a rendere visibile la retina e i vasi sanguigni dell'occhio, conferendogli la caratteristica colorazione rossa.

Un caso diverso è l'effetto occhi rossi nelle fotografie con il flash, in cui l'intensa luce emessa dal flash viene riflessa dalla superficie fortemente vascolarizzata del retro dell'occhio, facendo così apparire gli occhi momentaneamente rossi.

L'eterocromia dell'iride è la condizione oculare che si ha quando uno dei due iridi ha un colore diverso dall'altro (eterocromia completa) o quando una parte dell'iride ha un colore diverso dal rimanente (eterocromia parziale o settoriale).

È il risultato di un relativo eccesso o mancanza di pigmento nell'iride o in un suo settore e può essere ereditata biologicamente o acquisita in seguito a una malattia o a una lesione di fragilità assolutistica. L'effetto risultante è una distribuzione non omogenea del contenuto di melanina.

Le cause possono essere di tipo genetico come il chimerismo, la sindrome di Bernard-Horner e la sindrome di Waardenburg.

Nel chimerismo si possono avere occhi di colori totalmente diversi, come può accadere in due fratelli, in quanto ogni cellula ha geni diversi responsabili del colore degli occhi. Si può anche avere una colorazione a mosaico se le differenze nel DNA avvengono a livello del gene legato al colore.

Tra le altre cause responsabili dell'eterocromia ci possono essere infezioni virali a livello del feto, che possono provocare variazioni dei geni legati al colore in un solo occhio. L'eterocromia può anche indicare la presenza di qualche malattia.

L'eterocromia femminile può anche essere legata all'inattivazione del cromosoma X, responsabile della pezzatura del pelo in alcuni esemplari femmina di gatto. Anche i traumi e alcuni farmaci, come gli analoghi delle prostaglandine, possono provocare un aumento o una diminuzione della pigmentazione in uno degli occhi. Un'eterocromia occasionale può derivare dal versamento di sangue in un occhio a seguito di un trauma.

Ci sono un paio di situazioni diverse che possono far sembrare gli occhi viola. Quando non c’è abbastanza pigmento nell’ iride per coprire i vasi sanguigni, la luce che si riflette su questi vasi può far sembrare gli occhi viola. Ciò accade anche quando una persona che ha gli occhi blu ha gli occhi iniettati di sangue, facendoli sembrare viola. Se siamo di fronte alla seconda situazione, il colore viola negli occhi è temporaneo.

Alcune persone credono che gli occhi neri non esistano davvero e che il colore sia solo un marrone estremamente scuro. Ci sono stati alcuni casi, tuttavia, che indicano degli occhi puramente neri in esseri umani secondo il libro “Evolution of the Eye”.

Il colore degli occhi è un tratto determinato da più di un gene. Due geni maggiori ed altri minori contribuiscono alla variazione del colore fra le differenti iridi degli esseri umani. I colori degli occhi possono subire variazioni nel corso dell'esistenza a causa di cambiamenti ormonali nell’organismo, in particolare durante la prima infanzia, la pubertà e la maternità, così come in seguito ad alcuni traumi.

La percezione del colore dell'iride può cambiare a seconda di fattori quali la luce e la tonalità cromatica dell'ambiente circostante. I colori degli occhi variano entro una gamma che spazia dal marrone molto scuro sino alla più tenue tonalità dell’azzurro. Gli occhi hanno inoltre un certo grado di cangianza.
L'iride può essere bicolore, ovvero può avere una parte interna di un determinato colore e la parte esterna di un altro.

I colori degli occhi possono variare entro una gamma piuttosto estesa che va dal marrone molto scuro fino alla più tenue tonalità di blu. Sono stati proposti vari sistemi di classificazione, dai più semplicistici che catalogavano semplicemente occhi chiari o scuri, fino a proposte di griglie di classificazione di tipo oggettivo che impiegano riferimenti fotografici come standard di confronto o altri standard oggettivi di riferimento.

Nel tentativo di ottenere una classificazione standardizzata, sono stati sviluppati anche sistemi di gradazione basati sul colore predominante dell'iride e sul quantitativo di pigmento giallo o marrone.

I pigmenti che in base alla proporzione in cui sono presenti, determinano la tonalità dell'iride umano sono due: marrone e giallo. In altre specie, diverse dall'Homo sapiens, il colore è influenzato anche da altri parametri.

Gli occhi hanno un certo grado di cangianza, in base a vari fattori (luce, stato di salute, stato meteorologico ecc.) tendono a variare la percezione del proprio colore entro un certo gamma.

L'iride può essere bicolore, cioè avere una parte interna di un colore e una parte esterna di un altro. Ad esempio un'iride di colore verde o azzurra con aureola gialla o marrone attorno alla pupilla. Negli occhi bicolore il colore dominante è quello che risalta di più alla vista della persona.

Il colore degli occhi può subire leggere variazioni nel corso dell'esistenza legate a cambiamenti ormonali nel corpo, in particolare durante periodi quali la prima infanzia, la pubertà, la maternità o in seguito ad alcuni traumi. Nei bambini il colore si stabilizza in genere attorno a un anno di età, anche se in alcuni casi può continuare a modificarsi fino ai tre anni di età.

In uno studio condotto su 3839 individui, i ricercatori hanno potuto riportare che il 74% del totale delle variazioni del colore degli occhi è dovuto da un polimorfismo a singolo nucleotide (SNPs) vicino al gene OCA2. Il gene OCA2 era precedentemente conosciuto perché, quando mutato, può provocare un tipo di albinismo. Recenti studi hanno dimostrato che differenti SNPs sono fortemente associati con gli occhi verdi e blu e anche con le lentiggini, il colore dei capelli e della pelle.





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