lunedì 14 dicembre 2015

I RASTA



I rasta, o dreadlocks, non sono solo un tipo di acconciatura per non passare inosservati, ma una filosofia di vita.

I dreadlocks o dreads (Jata in Hindi, o erroneamente chiamati rasta) sono formati aggrovigliando i capelli su se stessi, e si possono ottenere in diversi modi, uno dei quali sta nel non pettinarsi per lungo tempo: in questo modo si formeranno dei locks (nodi) che con il tempo sarà impossibile sciogliere. Nel Rastafarianesimo - movimento religioso principalmente giamaicano che ha portato maggiormente in vista questo tipo di capigliatura - i dreadlocks possono ricordare la criniera del leone, simbolo della tribù di Giuda da cui discende Ras Tafari.

La parola dreadlock non possiede una traduzione precisa. Sappiamo che dread, in inglese, è un sostantivo che significa "paura","timore", mentre lock significa "bloccare" o, più precisamente, "intrecciare", poiché i dredlocks sono delle vere e proprie trecce di capelli. Il termine, pertanto, potrebbe voler dire "intrecciare con timore" (sottinteso "di dio", in quanto nata come pratica religiosa) o, più liberamente, "rigido intreccio".

Il nome rasta, invece, deriva dalla contrazione di "Ras Tafari", espressione etiopica che descrive Tafari Makonnen, imperatore d'Etiopia dal 1930 con il nome di Hailé Selassié.

Oltre che nel Rastafarianesimo – dove rappresentano un'adesione alla naturalità dell'uomo donata da Dio, un mantenimento della forza divina che si esprime attraverso la lunghezza dei capelli (si pensi a Sansone, per esempio), uno degli elementi che costituiscono il voto di Nazireato, nonché un rifiuto dell'ordine mondano e delle convenzioni appartenenti a Babilonia –, i dreadlocks sono presenti in altre religioni, come l'Induismo (Sanatanadharma): gli asceti erranti definiti sadhu, infatti, portano dreadlocks spesso estremamente lunghi come segno della rinuncia al mondo e alla mondanità, essendo la loro esistenza ormai rivolta a moksha, la fine del ciclo di nascite-morti-rinascite.

Regole base per una buona riuscita dell’opera sono una media lunghezza del capello (almeno 15 cm) e  una giornata libera da qualsiasi impegno, per riuscire ad avere una testa veramente “rasta” ci si impiegano dalle 6 alle 12 ore, se vi mettete nelle mani di un buon professionista. L’ideale sarebbe avere un capello di partenza secco, sfibrato, possibilmente privo di forfora che potrete facilmente ottenere facendo una vera e propria decolorazione con ossigeno puro  e poi ritingendo i capelli del vostro colore naturale.


Non un uncinetto qualsiasi, ce ne vuole uno preciso di misura 0,55-0,60. Fondamentale, prima di iniziare a bistrattare i capelli, è suddividere la chioma in ciocche ben ordinate e definite. Quindi, isolate una ciocca di capelli sulla nuca alla base del collo, in modo che sulla cute risulti un quadratino di 2 per 2 cm (o piu o meno grande in base allo spessore che si desidera per il dread). Cercate di effettuare la divisione su una base quadrata, e non circolare questo permettera ai dread durante la ricrescita di agrovigliarsi meglio.

Procedete con la classica cotonatura: si prendono i capelli e si spazzolano al contrario, con un pettine a denti stretti in modo da creare i nodi che sono l’anima del dread, per finire con la fase “grattugia”, grattando la ciocca con l’uncinetto e stringendo il pizzico tra pollice e indice.

Fase terminale: sempre con l’uncinetto, partendo dalla base della ciocca, tirate dentro al corpo di nodi nodi tutti i capelli che escono fino a compattarli insieme per formare il dread.

Lavateli dopo almeno un mese che li avete fatti. Se lo fate prima, anche solo con l’acqua,rischiate di rovinarli. Ovviamente non è sempre così, dipende da persona a persona,può anche essere che il dreadmaker vi abbia fatto un lavoro così perfetto da farli reggere da subito al primo lavaggio, potrete capirlo dalla compattezza che percepite quando li tastate. 2 settimane di attesa per il secondo e per il terzo lavaggio.
A questo punto potete cominciare a fare shampii più frequenti, una volta a settimana può andare bene, e se proprio non resistete al richiamo della pulizia, fate lavaggi con acqua.

Assolutamente sconsigliato l’utilizzo di shampoo, balsamo, e prodotti schiumogeni, poichè tendono a rovinare i dreadlocks e anche il sapone di marsiglia, è una legenda metropolitana è molto irritante per la cute.

È consigliato l'utilizzo di olii shampoo a base di erbe facilmente reperibili nelle erboristerie, i quali risultano avere un'azione meno aggressiva sul cuoio capelluto. La manutenzione avviene tramite uncinetto, che va fatta senza abusarne, poiché il capello corre il rischio di spezzarsi, e soprattutto se stringiamo troppo spesso le basi nel corso del tempo potranno incorrere fenomeni di perdita dei capelli, più o meno ingenti a seconda della condizione del soggetto; piuttosto si aggiusta la porzione soprastante la base del dreadlocks, ma senza abusare di questo processo per via del fatto che comunque i capelli si spezzano, e a furia di aggiustarli, ad esempio nelle punte, c'è il rischio di perdere centimetri. Nei "corpi" spezziamo solo i capelli, con il rischio di creare delle zone più deboli nel dread, che possono indebolirsi troppo e spezzarsi anch' esse. La crescita avviene in modo del tutto naturale e spontaneo, ed è quindi inutile cercare di forzarla a "dreaddificarsi" con colle, cere o uncinetto, anche per avere dei dreadlocks con un aspetto più naturale possibile.

Il dreadlock può essere rasato del tutto, o semplicemente tagliato alla base, lasciando così i 2-3 centimetri di base sciolta che si hanno normalmente quando non si interviene nella base con l'uncinetto (pratica sconsigliata, poiché strappa i capelli aggredendo il cuoio capelluto indebolendolo e causando, nei soggetti più predisposti, la calvizie). È possibile variare la colorazione del capello naturale.




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