giovedì 10 dicembre 2015

UOMINI CON L'ORECCHINO



L'orecchino viene indossato sia dalle donne che dagli uomini di tutte le età, anche se, fino a poco tempo fa, l'uso di orecchini costituiva un tratto distintivo culturale tipicamente femminile. Successivamente è invalso l'uso saltuario, per gli uomini, di portare l'orecchino a un solo lobo, ma non sono esattamente rari i casi di uomini che indossano uno o più orecchini su entrambe le orecchie, nelle culture occidentali.

Gli orecchini sono indossati in tutto il mondo, in molte culture differenti; è spesso considerata una pratica comune, a volte quasi un rito di iniziazione sociale (simile, a livello simbolico, alla circoncisione o alla infibulazione), praticare fori alle orecchie delle femmine poco dopo la nascita. Anche se non comuni come per le donne, piercing all'orecchio sono diventati piuttosto comuni nel Nord America e in Europa.

Gli "orecchini da uomo" invece si mettevano all'orecchio sinistro, seguendo una tradizione già presente nel XIX secolo nella marina mercantile inglese, mentre si mettevano nell'orecchio destro nella marina da guerra, sempre in Inghilterra.

I pirati mettevano l'orecchino per "catturare la luce". Nei luoghi con scarsa visibilità, per esempio sotto coperta, l'orecchino d'oro rifletteva la luce di una qualsiasi fonte e il pirata poteva essere localizzato.

Altri dicono che lo mettevano come simbolo di riconoscimento, una specie di uniforme. Altre fonti sostengono invece che l'orecchino d'oro per i marinai aveva una valenza pratica, esso sarebbe servito a pagare le spese funerarie nel caso in cui il marinaio fosse morto lontano da casa.

Nei paesi dell'Alpago (nel bellunese) era tradizione che il figlio maschio che avrebbe portato avanti il cognome della famiglia portasse l'orecchino (ad anello) all'orecchio sinistro.

Gli orecchini venivano indossati sin dall’antichità in quanto simbolo di ricchezza, ma si diffusero anche tra le tribù di molteplici civiltà. In passato venivano considerati talismani propiziatori o con fini pratici e ornamentali. Attualmente l’estremo valore dell’orecchino risiede nella sua bellezza, come nella sua tradizione.



Al tempo dei faraoni l’orecchino era un ornamento principalmente maschile e questa consuetudine rimase in auge per i secoli successivi, sino al Cinquecento e ai giorni nostri, seppure con accezioni differenti. Se attualmente gli uomini indossano l’orecchino come simbolo di appartenenza ad uno stile particolare, in passato l’orecchino maschile aveva significati molto profondi e poteva essere addirittura simbolo d’amore. In un noto ritratto di William Shakespeare, lo scrittore ha un orecchino sull’orecchio sinistro e si ritiene che all’epoca questa usanza fosse legata a speciali credenze, come quella che voleva uniti in un legame inscindibile l’uomo e la donna che indossavano lo stesso orecchino.

Ma non furono solo poeti o nobili ad indossare gli orecchini per la prima volta, bensì personaggi ben più eccentrici e famigerati, da cui probabilmente deriva l’immagine attuale dell’orecchino maschile. I marinai, ad esempio, lo indossavano poiché pensavano che forando l’orecchio avrebbero potuto vedere meglio e di conseguenza ottenere l’incarico di vedetta.

La moda dell'orecchino da uomo ha ormai investito tutti gli strati sociali. Non è più appannaggio di una ristretta cerchia di ribelli. Si è democratizzata insomma. Fino a non molti anni fa, ad avere il lobo adorno fra gli uomini erano gli emarginati, i duri, i sacrileghi, che insieme con il luccicante ornamento - spesso una crocetta, non in omaggio alle tradizioni cattoliche ma come segno blasfemo - esibivano un tatuaggio particolarmente provocatorio. L'orecchino rivelava la presenza di un individuo che rigettava i valori del consorzio umano, autoemarginandosi. All’orecchino erano associate l'idea dell'avventura corsara e zingaresca, l'immagine del falò all'aperto e del guizzo del coltello. Oppure, più spesso l'idea della banda di motociclisti criminali dai teschi disegnati sulle giubbe di cuoio insieme col nome demoniaco del club. L'orecchino parlava e diceva: ecco in che considerazione noi "Fuorilegge", "Rifiuti della società", "Discepoli del diavolo" teniamo le vostre stupide convenzioni estetiche e morali. L'orecchino evocava stupri collettivi, riti satanici, o quanto meno rutti rumorosissimi e bestemmie.


A poco a poco l'orecchino si è diffuso e ha finito di essere un marchio di dannazione. Il cameriere che ci serve con sollecitudine al ristorante, il muratore che si alza di mattina presto al suono della sveglia, l'impiegato dietro lo sportello, lo studente con borsa di studio, l'insegnante elementare, il tassista: tutte queste categorie umane oggi possono portare il bravo orecchino senza tema di subire lazzi o udire lo squassante suono di una pernacchia.
Fino a qualche anno fa, l’orecchino doveva essere uno e uno solo. In più doveva essere portato all'orecchio sinistro. Ma oggi la libertà in materia di orecchini è assoluta.
Forse la moda dell'orecchino da uomo risponde al bisogno, così sentito oggigiorno, di contraddirsi e di confondere i ruoli.



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