martedì 5 gennaio 2016

IL SERPENTE




Nel significato dei tatuaggi, il serpente è quanto mai scelto come simbolo di furbizia ed astuzia, ma spesso che sfociano nell’aggressività. Tipicamente maschile, come tatuaggio, le donne lo scelgono molto di rado, poichè la sensualità trasmessa non è percepita come femminile, forse anche a causa della sua comunione con simboli di tipo fallico.

È un simbolo della conoscenza, perciò può anche essere pericoloso, ma grazie alla sua capacità di cambiare pelle rappresenta la trasformazione e il benessere fisico e spirituale.
Un simbolo molto antico è l’Uroboro: rappresentato come un serpente che si morde la coda, indica la natura ciclica delle cose.

In India, nell’ambito del tantrismo e di altre tradizioni spirituali, la kundalini è rappresentata come un serpente addormentato, arrotolato alla base della colonna vertebrale; nel suo percorso di risveglio la kundalini risveglia anche i chakra. In analogia, nell’antico Egitto il cobra che compare sulla fronte del faraone e delle divinità è il simbolo della regalità e dell’illuminazione. Per i Maya e per molte civiltà antiche il serpente è il simbolo della creazione.

Nelle società matriarcali di paesi come Africa, India, Brasile, Cina e Nuova Guinea il serpente è il signore delle donne e della fecondità.

In Grecia e in Egitto è temuto in quanto ha il potere di ricondurre il cosmo nel caos iniziale ma è anche venerato poiché rappresenta l’altra faccia dello spirito: l’ispiratore della vita. Infatti Atena, dea greca di ogni scienza, dietro lo scudo nasconde il serpente a lei sacro ed è cinta in vita da una coppia di serpenti. La dea madre Iside porta sulla fronte il cobra reale, simbolo di conoscenza, sovranità ed eterna giovinezza.

Il Serpente un simbolo universale estremamente complesso.
Il serpente e il drago sono spesso intercambiabili e in Estremo Oriente non si fa alcuna distinzione fra di loro.
Il simbolismo del serpente e polivalente: può essere maschile, femminile oppure autogenerato.
Poiché uccide, è morte e distruzione; poiché rinnova periodicamente la sua pelle, è vita e resurrezione; poiché si arrotola, è equiparato ai cicli di manifestazione.
E’ solare e lunare, vita e morte, luce e tenebra, bene e male, saggezza e passione cieca, guarigione e avvelenamento; preserva e distrugga e simboleggia la nascita spirituale e fisica.
E’ fallico, la forza procreativa maschile, «il marito di tutte le donne», e la presenza di un serpente è quasi universalmente associata alla gravidanza.
Accompagna tutte le divinità femminili e la Grande Madre, e in numerose raffigurazioni è attorcigliato intorno al loro corpo o tenuto nelle loro mani. In questo caso assume anche le caratteristiche femminili dell’enigmatico, occulto, intuitivo; è l’imprevedibile, in quanto appare e scompare all’improvviso.
Si riteneva inoltre che il serpente fosse androgino; è l’emblema di tutte le divinità che si autogenerano e rappresenta il potere generativo della terra. E’ solare, ctonio, sessuale, funerario e manifestazione della forza a ogni livello, l’origine di tutte le potenzialità sia materiali sia spirituali, è strettamente associato ai concetti di vita e morte.
Poiché striscia per terra, è in contatto con l’oltretomba e ha accesso ai poteri, all’onniscienza e alla magia posseduti dai morti. Il serpente ctonio manifesta i poteri aggressivi degli dei dell’oltretomba e delle tenebre; universalmente detiene poteri di iniziazione e ringiovanimento ed è il «padrone delle viscere della terra».



Quando è ctonio, è nemico del sole, di tutti i poteri solari e spirituali e rappresenta le forze oscure dell’umanità. L’aspetto negativo e positivo, la luce e l’oscurità sono in conflitto come nel caso di Zeus e Tifone, Apollo e Pitone, Osiride e Seth, l’aquila e il serpente ecc.
Rappresenta anche la natura istintuale primitiva, la forza vitale che prorompe, incontrollata e indifferenziata; l’energia potenziale; lo spirito che trasmette forza, vigore.
E’ un mediatore fra il cielo e la terra, la terra e l’oltre­tomba, ed è associato al cielo, alla terra, all’acqua e in particolare all’Albero Cosmico.
E’ anche il drago-nuvola dell’oscurità e custodisce i tesori. Il serpente può raffigurare i raggi del sole, il corso del sole, il lampo e la forza delle acque, ed è un attributo di tutte le divinità fluviali.
E’ conoscenza, potere, frode, sottigliezza, astuzia, oscurità, male e corruzione, il Tentatore. «E’ il destino stesso, rapido come la disgrazia, deliberato come la punizione, incomprensibile come il Fato».
Dal punto di vista cosmologico il serpente è l’oceano primordiale dal quale tutto emerge e al quale tutto ritorna, il caos primevo indifferenziato.
Può anche sorreggere e preservare il mondo, oppure cingerlo in quanto Ouroboros il simbolo della manifestazione e del riassorbimento ciclico.
Il serpente visibile è soltanto una manifestazione temporanea del causale, atemporale Grande Spirito Invisibile, padrone di tutte le forze naturali e dello spirito o principio vitale.
E’ il Dio delle prime cosmogonie cui, successivamente, subentrarono interpretazioni più spirituali e psicologiche.
I serpenti, o i draghi, sono i custodi delle soglie, dei templi, dei tesori, della conoscenza esoterica e di tutte le divinità lunari. Scatenano le tempeste, controllano i poteri delle acque, racchiudono le acque nella loro spira, facendole fluire e allo stesso tempo delimitandole.
Sono invocati in tutti i rituali magici per i defunti che attraversano le acque della morte.
Poiché si muove senza gambe o ali, il serpente simboleggia lo spirito che tutto pervade; poiché penetra nelle fessure, è la natura intima dell’uomo, è la coscienza.
Può anche essere il travestimento di potenze malefiche come streghe e maghi, raffigurando l’aspetto maligno, perfido della natura. Il sol niger è associato alle forze oscure del serpente.
Il Serpente Celeste, con il Drago Azzurro Cinese, simboleggia l’arcobaleno ed entrambi possono formare un ponte da questo all’altro mondo.
Un bambino che gioca con un serpente raffigura la Riconquista del Paradiso, la libertà dal conflitto e la fine del mondo temporale, con lo stesso simbolismo del leone e dell’agnello che giacciono vicini.
Il serpente arrotolato, o attorcigliato, simboleggia i cicli di manifestazione, anche potere latente, il dinamico, il potenziale, sia nel bene sia nel male.
Arrotolato intorno all’uovo, è l’incubazione dello spirito vitale; l’Ouroboros, il potere che cinge le acque intorno alla terra.
Arrotolato intorno all’albero o a qualsiasi simbolo assiale è il risveglio della forza dinamica; il genio di tutte le cose che crescono, l’anima mundi, l’esistenza ciclica.
Associato all’Albero della Vita ha un aspetto benefico, mentre, se associato all’Albero della Scienza del Bene e del Male, ha un aspetto malefico ed è il veleno del mondo della manifestazione.
Arrotolato intorno a una donna, che è la Grande Madre, la dea lunare, il serpente è solare e insieme rappresentano la relazione maschio-femmina.
Si dice che il serpente, come il rospo, abbia una gemma nella testa e possieda tesori e anelli magici.
Quando appaiono insieme col serpente, l’aquila o il cervo maschio sono solari, luce manifesta, mentre il serpente e la tenebra, il non manifesto e ctonio; insieme sono l’unita cosmica, la totalità; in conflitto, raffigurano la dualità, le coppie di opposti e i poteri celesti e ctonia in guerra.
L’aquila è spesso raffigurata con un serpente fra gli artigli, oppure il cervo calpesta un serpente sotto le zampe, il che simboleggia la vittoria del bene sul male, della luce sulla tenebra, del celeste sui terreno e dei poteri spirituali su quelli temporali.
Il serpente di fuoco è solare, purificazione, trasmutazione e trascendenza dallo stato terreno.
Come cintura o bracciale, il serpente raffigura l’eterna rotazione delle ere; successione, il ciclo di dissoluzione e reintegrazione.
I rombi come ornamento sulla pelle di un serpente rappresentano il serpente fallico e la vulva femminile come l’unita solare-lunare, maschile-femminile, dualismo e reintegrazione; la riconciliazione dei contrari; l’androgino.
Il serpente con la testa di ariete è un attributo di tutti gli dei cornuti come potere generativo e fertilità.
I serpenti o i draghi ondeggianti simboleggiano il ritmo cosmico o il potere delle acque.
I serpenti o i draghi alati sono solari e simboleggiano l’unione di spirito e materia, l’unione dell’aquila e del serpente è di tutti gli opposti; rappresentano anche una rapida comprensione.
Due serpenti insieme simboleggiano l’unione finale dei contrari di un dualismo.
Attorcigliati a un albero o a un bastone sono le spirali dei cicli naturali; le due forze fondamentali di avvolgere e svolgere, l’alchimistico “solve e coagula“. Sui CADUCEO rappresentano i poteri omeopatici del guarire e dell’avvelenare, della malattia e della salute, “la natura può vincere la natura”.
Arrotolati l’uno intorno all’altro sono il Tempo e il Destino, i due grandi poteri vincolanti.
Due serpenti o draghi che si mordono reciprocamente la coda rappresentano il fatto che, pur in apparente opposizione, le forze e le cose appartenenti alla sfera della dualità discendono in realtà dalla stessa origine o dallo stesso principio.
Le uova del rettile simboleggiano la rinascita e i suoi occhi senza ciglia denotano vigilanza, quindi saggezza. Il serpente spesso detiene il frutto o l’erba dell’immortalità.
Talvolta il toro e l’ariete hanno lo stesso simbolismo del serpente, in quanto fallici, associati alla fertilità e al potere procreativo.
Il serpente come arcobaleno che si disseta nel mare è presente nel simbolismo francese, africano, indiano e amerindiano.





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