lunedì 25 gennaio 2016

LA LUNGHEZZA DEI PIEDI E IL SESSO



Grandi piedi, grande pene. Secondo una credenza popolare la lunghezza dell'apparato sessuale maschile si poteva ipotizzare osservando la forma della lunghezza dei piedi. Niente di più falso. A sfatare questa comune leggenda tra il sesso maschile, sono due urologi inglesi: la lunghezza del pene non si misura a partire da quella dei piedi. «Non ci sono legami tra le due "variabili" - spiega Jyoti Shah, del St. Mary Hospital di Londra, dalle pagine del British Journal of Urology International - e non è possibile risalire alla lunghezza del pene guardando i piedi dell'uomo che si ha davanti».

Numerosi studi in un recente passato avevano cercato di stabilire la veridicità di questa credenza popolare, basata su una "corrispondenza di centimetri". Per scrivere la parola fine su questa curiosa e annosa questione, i due urologi inglesi hanno effettuato personalmente la misurazione dei piedi e del pene di 104 uomini. Il risultato di questa ricerca ha tolto ogni dubbio: che non esiste nessun tipo di corrispondenza tra le due misurazioni, nessuna base scientifica. Ma i due ricercatori non si accontentano di aver fatto un po' di chiarezza e siccome le credenze popolari non si fermano all'associazione tra piedi e virilità, ma c'è anche la tesi che il pene sia proporzionabile anche la lunghezza delle dita, del palmo della mano o del naso, i due ricercatori vogliono proseguire nella loro opera di demolizione delle credenze popolari.

La credenza però ha alcune radici scientifiche. Un gene chiamato gene Hox svolge un ruolo nello sviluppo delle dita dei piedi e delle dita e anche su quelle del pene e il clitoride. Se lo stesso gene controlla la crescita delle dita dei piedi è responsabile anche delle misure del pene.
In realtà, non c'è alcuna prova che gli uomini con i piedi grandi hanno organi sessuali più grandi. I risultati sono sempre contrastanti.

Un recente studio sud coreano ha infatti preso in esame la lunghezza del pene di alcuni uomini e le loro dita e ha dimostrato che i due elementi non hanno nulla a che vedere tra di loro.

I dati analizzati dagli autori di una ricerca, del King's College London, sono stati estratti da 17 diversi studi scientifici su misurazioni delle dimensioni del pene effettuate da operatori professionisti (quasi sempre andrologi). Per standardizzare le informazioni raccolte, gli scienziati hanno messo a punto un nomogramma, cioè un grafico in cui è riportata la dimensione dell'organo (flaccido, in stretching e in erezione) in funzione del percentile di appartenenza. Quest'analisi ha permesso ai ricercatori, guidati da David Veale, coordinatore dell'équipe, di calcolare la distribuzione delle dimensioni del pene per tutto il genere maschile. Ne è venuto fuori che gli uomini sono, almeno dentro i pantaloni, molto più "normali" di quanto  temano.



"Le persone", spiega Veale, "tendono a sottostimarsi o sovrastimarsi". Gli outsider sono, in realtà, estremamente rari. Un pene in erezione lungo 16 centimetri, per esempio, cade nel 95° percentile, il che vuol dire che solo cinque uomini su cento avranno un organo di dimensione maggiore. Lo stesso discorso, ma all'inverso, vale per organi di dimensione inferiore a 10 centimetri. Lo studio, tra l'altro, ha permesso di sfatare una volta per tutte diversi luoghi comuni estremamente diffusi sia tra gli uomini sia tra le donne: non è emersa alcuna correlazione, per esempio, tra dimensioni del pene e altre caratteristiche fisiche (altezza, indice di massa corporea, dimensione dei piedi). Sorprendentemente, lo studio non ha evidenziato neanche collegamenti con il gruppo etnico di appartenenza, anche se su questo punto Veale specifica che la maggior parte dei dati analizzati erano relativi a uomini di razza caucasica.

Prima di mettere mano al righello, comunque, è bene ricordare ai maschietti che, per ottenere una misura da confrontare con il nomogramma dello studio, bisogna attenersi scrupolosamente alla metodologia standard: si parte dall'osso pubico e si termina sul glande, alla fine del pene, comprimendo l'eventuale grasso addominale che sporge in avanti. La circonferenza, invece, può essere misurata indifferentemente alla base o alla metà dell'organo. "Speriamo che il nostro studio", conclude Veale, "possa aiutare gli uomini a correggere la visione distorta che hanno del proprio pene - spesso tendono a sottostimarne le dimensioni - e di quello degli altri, per cui commettono l'errore opposto". Ora correte pure a misurarvi, se proprio non riuscite a farne a meno.





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