sabato 21 novembre 2015

OCCHI STANCHI



Il contorno occhi è la zona del viso più soggetta alle cosiddette “rughe d’espressione”, zampe di gallina e solchi dell’epidermide davvero antiestetici.L’epidermide attorno agli occhi, quella di palpebre e occhiaie, è molto sottile e delicata, quindi i prodotti idratanti e nutrienti tradizionali per la cura del viso non sono indicati per trattare queste zone.

Quando la vita è una corsa continua, mangiamo male e poco e dormiamo anche meno, i nostri occhi ne risentono più che mai. Trascurare la propria salute non significa solamente rimandare l’appuntamento col medico, ma anche pretendere da noi stesse e dal nostro corpo gesta sovrumane e ritmi massacranti che ci portano all’accumulo di stress e sonno arretrato.

Per contrastare lo stress e agire attivamente per preservare la freschezza del nostro sguardo, dobbiamo innanzitutto, è proprio il caso di dirlo, aprire gli occhi quando ci guardiamo allo specchio e imparare a decifrare i segnali che i nostri occhi ci mandano quando siamo troppo stanche e stressate.

Quando affrontiamo periodi particolarmente stressanti, il nostro corpo produce naturalmente grandi quantità di cortisolo,  una sostanza che mette l’organismo in stato di allerta e ne inibisce la capacità di trattenere acqua. Risultato: l’epidermide si secca facilmente e si assottiglia progressivamente man mano che lo stress diventa cronico.

Il nostro viso così si disidrata e progressivamente perde luminosità, l’elasticità dei tessuti diminuisce e assumiamo il classico colorito spento da “nottata in bianco”.

Ma i danni della eccessiva produzione di cortisolo non si fermano qui: la pelle, privata di buona parte dell’acqua di cui avrebbe bisogno, inizia a disidratarsi, in particolare dove è più fine e delicata, ovvero sul contorno occhi: ecco che appaiono rughette mai viste prima e iniziano a fare capolino le zampe di gallina.

La riduzione delle ore di riposo notturno porta poi alla formazione di rigonfiamenti sotto gli occhi (le cosiddette “borse”) e contribuisce alla formazione di occhiaie sempre più scure man mano che l’insonnia aumenta.

E’ proprio nei periodi più impegnativi, quando lavoro e casa sembrano coalizzarsi per non farci fermare un minuto per prender fiato, che abbiamo più bisogno di distenderci. Il nostro viso ha un modo tutto speciale di manifestare le proprie necessità: improvvisamente assumiamo un’espressione stanca, la pelle perde luminosità e sembriamo invecchiate di due anni nel giro di qualche settimana.

Gli occhi stanchi sono un seccante disturbo oculare, che insorge solitamente quando si fa un uso impegnativo e protratto della vista.
A stancare notevolmente gli occhi sono diverse attività, come per esempio l'uso prolungato del computer, la lettura intensa o il guidare per molte ore consecutive un veicolo.
Le manifestazioni tipiche sono dolore e prurito oculare, occhio secco (o in alternativa occhio che lacrima), problemi di vista, mal di testa, dolore al collo ecc.
Dal punto di vista clinico, gli occhi stanchi non rappresentano un disturbo serio, tuttavia, in alcune circostanze, possono diventare così fastidiosi da richiedere determinati accorgimenti per prevenirne l'insorgenza.



Tra le varie cause, negli ultimi anni ha assunto una notevole importanza l'uso prolungato del computer; il disturbo oculare che ne deriva, infatti, è stato classificato anche come una vera e propria sindrome, nota col termine di sindrome da visione al computer.

L'utente deve posizionare lo schermo di fronte a sé, a una distanza minima di 50 centimetri, e non più in alto dei suoi occhi (pertanto, la vista dev'essere sempre orientata verso il basso). Se si indossano delle lenti bifocali, la posizione dello schermo deve permettere di usare correttamente gli occhiali di cui si fa uso; pertanto, se occorre abbassare ulteriormente lo schermo, è importante farlo.
Per capire se l'illuminazione della stanza è corretta oppure no, bisogna guardare lo schermo a computer spento. Se su di esso si notano i riflessi delle lampade presenti nella stanza o degli altri oggetti situati alle spalle dell'osservatore, bisogna correggere la posizione del computer.
Qualsiasi luce situata sopra o dietro l'utente è sbagliata.
È scorretto posizionare lo schermo davanti a una finestra o a un muro bianco. Inoltre, è altrettanto scorretto che ci sia una sorgente luminosa nelle vicinanze, in quanto la luce emessa da questa crea un riflesso fastidioso e, a lungo andare, controproducente.
La luminosità e la funzione di contrasto proprie del monitor vanno regolate nella maniera più opportuna e confortevole.
Lo schermo va pulito periodicamente, perché lo sporco e la polvere creano dei riflessi minimi, che affaticano la vista.
La posizione corretta della tastiera è circa all'altezza dei gomiti. Se è situata troppo in alto o troppo in basso, chi usa il computer assume delle posture errate, che sforzano la vista e fanno assumere ai polsi e al collo delle flessioni anomale.
I documenti scritti, di cui si potrebbe aver bisogno durante l'attività lavorativa, devono essere posizionati vicino al monitor, a una distanza leggibile. Così facendo, l'occhio è meno impegnato nella messa a fuoco e si stanca più tardi.
È importante distogliere lo sguardo dallo schermo ogni 15-30 minuti e prendere una breve pausa, magari guardando altrove. Inoltre, è altrettanto utile, almeno una volta ogni ora, alzarsi in piedi e fare qualche passo. Infine, se è possibile, è buona cosa chiudere di tanto in tanto gli occhi, per pochi istanti.
Battere sovente le palpebre umidifica e rinfresca l'occhio, prevenendone la secchezza. Coloro che trascorrono molte ore al computer per lavoro tendono a dimenticarsi di battere le palpebre, difatti soffrono spesso di occhio secco.
Le lacrime artificiali prevengono l'occhio secco e rappresentano un valido aiuto se ci si dimentica sovente di battere le palpebre.
È buona norma dotare la stanza in cui si lavora di un umidificatore, in maniera tale che l'aria non si secchi troppo, e non fumare.
I punti critici da massaggiare delicatamente con le dita e con il palmo della mano sono: la parte superiore e la parte inferiore della palpebre, le orbite, le tempie e gli zigomi. Il massaggio delle palpebre stimola la lacrimazione, mentre il massaggio delle orbite e delle altre aree citate rilassa i muscoli oculari.
Il riflesso creato dalla luce del monitor su certi occhiali da vista può affaticare l'occhio. Pertanto, in questi casi, è consigliabile munirsi di occhiali con lenti costruite appositamente per lavorare molte ore al computer.
Un esercizio di rilassamento molto efficace consiste nell'appoggiare i gomiti sul tavolo, coprire gli occhi con i palmi delle mani, chiudere le palpebre e respirare profondamente per 15-30 secondi. Tale esercizio, affinché sia efficace contro gli occhi stanchi, va ripetuto diverse volte al giorno.




Favoriscono la comparsa degli occhi stanchi tutte quelle attività lavorative che richiedono un uso molto intenso degli occhi, ma anche i disturbi della vista (miopia) e dei muscoli oculari, lo stress, la fatica, gli ambienti secchi e l'aria condizionata.

Gli occhi stanchi provocano:
Senso di dolore, di stanchezza, di bruciore e/o di prurito agli occhi
Occhi che lacrimano (epifora)
Occhi secchi
Visione offuscata o visione doppia
Maggiore sensibilità alla luce
Difficoltà nel mettere a fuoco la visione
Inoltre, a questi sintomi possono aggiungersi altri fastidi non propriamente oculari, come: mal di testa, dolore al collo, dolore alla schiena e dolore alle spalle.

Gli occhi stanchi sono solitamente una condizione passeggera. Tuttavia, se chi ne soffre non trae alcun giovamento dal riposo, è spesso soggetto al disturbo o nota che i sintomi peggiorano di volta in volta, è bene che richieda un consulto presso un medico specialista.

Gli occhi stanchi non sono un disturbo particolarmente serio; tuttavia, in alcuni frangenti, possono essere così fastidiosi e seccanti da rendere chi ne soffre incapace di concentrarsi a dovere.
La mancanza di concentrazione, specie tra le persone impegnate in particolari attività (come per esempio guidare), potrebbe avere spiacevoli conseguenze.








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